In Italia ci sono quasi 1 milione di immobili residenziali in vendita (esattamente 967.396 immobili residenziali). Di questi, l’85,9% è gestito da agenzie immobiliari, mentre il restante 14,1% da privati.
Quali sono i pro e i contro dell’affidarsi a un esperto delle compravendite immobiliari e quali i vantaggi e i rischi del concludere l’atto tra privati?
Differenze nelle compravendite condotte da agenzie e da privati
“Le trattative condotte dalle agenzie si concludono generalmente più velocemente e con un prezzo più vicino a quello di partenza, perché, a differenza dei privati che tendono a sovrapprezzare gli immobili, gli agenti immobiliari dispongono di maggiore esperienza nel settore e di strumenti tecnologici che consentono di effettuare valutazioni più oggettive e in linea con il reale valore di mercato dell’immobile”, ha risposto Patrick Albertengo, co-founder e managing director di Reopla, commentando un report fatto dalla società dalla quale emerge che a fronte di una media nazionale di 6,4 mesi per completare una compravendita, le tempistiche si abbassano a 5,8 mesi quando a occuparsene è un’agenzia, contro i 12,2 mesi necessari tra privati.
Allo stesso modo, il margine di trattativa (inteso come la differenza tra il prezzo sull’annuncio e quello della transazione), mediamente dell’8,6%, si riduce all’8,4% nelle compravendite gestite da agenzie, mentre sale al 10,2% nelle trattative tra privati, perché si parte da prezzi (soggettivi) più alti.
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Curiosità nelle compravendite con agenzie immobiliari o tra privati
In generale, secondo il report di Reopla (che analizza le 15 principali città italiane per popolazione), Roma è la città italiana con il maggior numero di compravendite, 30.570, di cui 24.120 gestite da agenzie, seguita da Milano con 17.458 vendite (di cui 15.154 affidate ad agenzie) e da Torino, 13.280 vendite (11.819 in agenzia). E se Bologna è la città che si affida maggiormente alle agenzie (l’89,4% degli immobili), Messina, invece, è quella dove sono più frequenti le trattative gestite da privati (25,2%).
Se ci si sofferma però solo sugli immobili affidati a privati risulta che questi appartamenti vengono proposti a un prezzo che mediamente è il 13% più alto rispetto al reale valore di mercato: i sovrapprezzi più elevati si registrano a Venezia (+24,6%), Verona (+19,7%), Roma (+19,2%) e Genova (+17,1%). Al contrario, la differenza minore si registra a Milano (+5,2%), Trieste (+6,5%) e Padova (+7,7%).
Tipologia degli immobili
II trend vede affidare alle agenzie gli immobili di più grandi dimensioni. “Gli immobili affidati alle agenzie sono soprattutto quelli sopra i 145 mq – In tutta Italia sono circa 311.100 gli immobili che superano una metratura di 145 mq: l’88% degli immobili di questa tipologia sono affidati ad agenzie. La percentuale di immobili più alta (17%) affidata a privati si registra invece laddove la metratura è inferiore ai 50 metri quadri: questa categoria, però, è anche quella con meno unità in vendita a livello nazionale, 62.007 immobili”, si legge nel report di Reopla.
Il trilocale è il più compravenduto sia da famiglie sia da single. La conferma arriva da Tecnocasa, che spiega che le percentuali sono rispettivamente del 33,8% e del 37,3%, anche se la parte del leone – rispetto a tutte le operazioni realizzate – la fanno ancora le famiglie. L’analisi delle compravendite effettuate in Italia attraverso le agenzie del gruppo Tecnocasa ha evidenziato, infatti, che nel 2022 il 67,8% è stato concluso da famiglie (coppie con o senza figli), mentre solo il 32,2% da single (valore però in crescita rispetto al 28,7% del 2019).
I motivi dell’acquisto
Rispetto al 2021, sia per le famiglie sia per i single, aumentano le percentuali di acquisto per investimento e per case vacanza. Secondo Tecnocasa, a livello nazionale le famiglie evidenziano una maggiore propensione all’acquisto di case vacanza rispetto ai single (8,9% contro 3,7%) e prevalgono anche per quanto riguarda gli acquisti per investimento (18,3% contro 15,5%). Le percentuali di acquisti per investimento crescono poi se si considerano solo le grandi città: in questo caso le famiglie comprano per investimento nel 28,3% dei casi, mentre i single si fermano al 19,1%.