Ha appena spento le sue due prime candeline e dovrebbe riuscire a far poco più che camminare o scandire le sue prime parole. Invece, ogni giorno rivoluziona la vita di milioni di persone in modi utili e innovativi. È ChatGPT, il software di intelligenza artificiale generativa più famoso del mondo, lanciato sul mercato il 30 novembre 2022. Non solo il maggiormente noto, ma anche il più utilizzato: a fine agosto 2024 gli utenti attivi settimanalmente avevano infatti superato i 200 milioni, riporta l’Ansa.
“L’intelligenza artificiale (AI) è la tecnologia più dirompente nell’economia di oggi. La portata del suo potenziale è molto vasta: promette di rivoluzionare il modo in cui lavoriamo, i prodotti che utilizziamo e i servizi che consumiamo” spiegano gli esperti di BNP Paribas Asset Management. “Nel contempo, parte integrante di una tale forza digitale emergente sono i suoi potenziali rischi, le incertezze e la distruzione creativa che potrebbero disturbare la sicurezza della nostra vita quotidiana”. Ma quali sono le opportunità di investimento in questo settore? Quali le cose da sapere per investirvi con consapevolezza? Eccone 5 secondo gli esperti della casa di gestione.
Investire nell’AI, 5 chiavi
1. La spesa mondiale per i servizi di intelligenza artificiale aumenterà nei prossimi anni, ma il settore resta complesso
“Dopo due anni [dal lancio sul mercato di ChatGPT, ndr], assistiamo a molte aziende che fanno a gara per trarre vantaggio da questo progresso tecnologico” spiegano gli esperti di BNP Paribas Asset Management. Tanto che si prevede che la spesa mondiale per i servizi di intelligenza artificiale sarà più che raddoppiata entro il 2028, quando potrebbe raggiungere i 632 miliardi di dollari, secondo quanto riporta l’International Data Corporation (IDC). Tuttavia, “con così tante aziende diverse che investono nell’intelligenza artificiale, ci saranno probabilmente livelli di rendimento molto diversi sugli investimenti in questa nuova area, presentando sfide e opportunità differenti per gli investitori”.
2. Conoscere i leader del settore
Ogni rivoluzione ha i suoi pionieri, e quella dell’intelligenza artificiale non fa eccezione. I veri protagonisti sono da ritrovarsi tra i fornitori di tecnologie fondamentali, ovvero quelli che forniscono gli strumenti per farla progredire (i cosiddetti enabler o abilitatori). E se mentre il lato dello sviluppo “è relativamente concentrato e include i creatori di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) e algoritmi di apprendimento automatico, nonché aziende con set di dati proprietari che possono essere utilizzati per addestrare modelli di intelligenza artificiale”, un comparto in cui la maggior parte delle società non è quotata sui listini azionari ufficiali, il lato della costruzione di infrastrutture “è molto più ampio e probabilmente più accessibile per gli investitori” proseguono da BNPP AM.
Campioni sono i fornitori di servizi cloud, i produttori di semiconduttori e le società di sviluppo software per database. Un fatto curioso? “L’intelligenza artificiale può essere applicata proprio per migliorare questi strumenti software”. Tra gli abilitatori, inoltre, non si possono tralasciare “i fornitori di beni strumentali e materiali per semiconduttori, le fonderie e i fornitori di apparecchiature di rete e sistemi di archiviazione dei dati”. Attenzione anche alla sostenibilità, considerata la ‘fame’ di energia dei data center, tale per cui “diversi giganti della tecnologia stanno finanziando progetti di energia nucleare per garantire una fonte alternativa di elettricità a basse emissioni di carbonio”.
3. Comprendere i beneficiari a lungo termine
Anche se “l’apice della produttività dell’intelligenza artificiale è certamente lontano qualche anno, l’AI è già stata integrata con successo in una serie di applicazioni”. Questo è vero in diversi campi, dalla sanità (dove viene ad esempio utilizzata per sviluppare nuove strutture proteiche per la scoperta di nuovi farmaci o per analizzare le immagini mediche nella classificazione dei tumori) alla meteorologia (simulazioni complesse al computer possono essere usate per migliorare i modelli di previsione), dal settore industriale (dove l’AI sta migliorando i controlli di processo e i modelli digitali virtuali) fino all’ambito delle vendite e del marketing (dove i chatbot vengono utilizzati per interagire con le richieste del servizio clienti e per semplificare i flussi di lavoro, migliorando la produttività dei dipendenti).
“Con un potenziale così diversificato, l’intelligenza artificiale sarà un fattore chiave di crescita in futuro” precisano gli esperti. “Le aziende che dovrebbero trarre i maggiori frutti dall’AI sono quelle in grado di sfruttare dati proprietari o ottenere un vantaggio competitivo per prodotti o servizi che possono essere ampiamente adottati”.
4. È necessario comprenderne bene rischi e benefici
La diffusione capillare dell’AI porterà con sé numerosi benefici che a volte potrebbero tuttavia comportare dei rischi, anche se spesso non intenzionali. Uno è quello delle informazioni fuorvianti, prodotte potenzialmente da contenuti ‘sintetici’ generati dall’AI. Per questo gli utenti dovranno “essere in grado di distinguere facilmente ciò che è reale da ciò che è falso. Il diritto d’autore e la proprietà intellettuale degli input e degli output dei modelli stanno diventando argomenti chiave di dibattito. Inoltre, i modelli linguistici di grandi dimensioni si sono dimostrati suscettibili di produrre ‘allucinazioni’ o output che contengono informazioni errate o fuorvianti” aggiungono da BNPP AM.
Non solo rischi, tuttavia, ma anche benefici: “l’implementazione dell’AI-tagging potrebbe identificare meglio la fonte dei contenuti in futuro”, mentre “i pregiudizi intrinseci potrebbero essere mitigati utilizzando dati di informazione più diversificati e rappresentativi”.
5. Il mercato dell’AI è in continua evoluzione
L’intelligenza artificiale sta rompendo gli schemi, espandendosi ben oltre il settore tech. Per questo “gli investitori dovranno adottare un approccio attivo e flessibile in modo da poter capitalizzare i risultati positivi evitando le insidie” incalzano da BNPP AM. “Riteniamo che la rivoluzione dell’intelligenza artificiale sia uno dei temi più entusiasmanti, duraturi ed espansivi negli investimenti tecnologici e che il suo impatto economico non potrà che aumentare nel tempo”.
Investire nell’AI, una strategia
“In BNP Paribas Asset Management, la nostra strategia Disruptive Technology è focalizzata sulla trasformazione digitale” concludono gli esperti. “Cerchiamo di investire nei leader e nei beneficiari dell’innovazione digitale, evitando quelle aziende che non sono in grado di adattarsi. Il nostro processo unico di esame della proposta di intelligenza artificiale da più prospettive ci consente di coglierne l’intera portata dei vantaggi attuali e futuri. Ciò implica che un terzo dei nostri investimenti è già allocato in società al di fuori del settore tecnologico tradizionale, ponendo la nostra strategia in una posizione ottimale per cogliere tutti i vantaggi dell’implementazione dell’intelligenza artificiale”.