L’atmosfera all’interno de Le Grotte della Civita di Sextantio
Uno di questi è senza dubbio Sextantio Le stanze della Civita, celebrato dal New York Times come “la più straordinaria destinazione al mondo”, dal Times come “uno dei dieci hotel più belli sulla scena internazionale”, oltre a essere incluso dalla guida Tatler di Condé Nast tra “i cento hotel più belli del pianeta”, grazie alla sua filosofia di “lusso emozionale” e sostenibile.
Tutte le foto sono courtesy of Sextantio
Le tipiche abitazioni dei Sassi sono diventate 18 suggestive camere suite (varie le dimensioni) arredate, illuminate e valorizzate nel rispetto della loro storia e del contesto. Il progetto Sextantio Le Grotte della Civita è nato con l’obiettivo di creare un’idea di ospitalità esperienziale al di fuori dagli schemi della classificazione in stelle e dal senso comune di “hotel di lusso”.
Tutto il complesso – il fondatore non ama usare l’espressione di “albergo diffuso” – è collocato nella parte più antica dei Sassi, la Civita, a strapiombo sul torrente Gravina, dirimpetto all’aspro e fascinoso paesaggio del Parco della Murgia e delle sue chiese rupestri.
È pensato per un fruitore colto, sofisticato, amante del viaggio più che del turismo. La pietra bianca e millenaria accoglie, racconta senza parlare. Il calore morbido delle luci lascia spazio al mattino all’azzurro del cielo.
“L’intento dei nostri progetti è quello di salvaguardare il patrimonio storico italiano, che vede la sua massima espressione nei piccoli villaggi destinati ad essere dimenticati a causa dello scorrere del tempo e del conseguente abbandono, intervenendo anche in termini di protezione e salvaguardia del paesaggio circostante”, raccontano da Sextantio, gruppo fondato da Daniele Kihlgren e avente all’attivo un progetto simile nel borgo abruzzese di S. Stefano di Sessanio.
È tempo di MUSMA
Sabato 11 dicembre 2021 alle 18, in occasione della XVII Giornata del Contemporaneo promossa da Amaci (Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani), il Museo della scultura contemporanea Matera (MUSMA) ha inaugurato IL TEMPO SE NE VA, personale di Giovanni Gaggia. Una mostra maturata dietro e dentro le quinte di una citta?, Matera, antica e solo apparentemente immutabile.
MUSMA / Matera / photo © Pierangelo Laterza
Il periodo di gestazione è stato lo stesso che abbiamo vissuto tutti: lungo e inatteso, sommando e intrecciando riflessioni e confronti, a contatto con una realtà in tumultuoso divenire. I due anni di gestazione in cui l’artista ha dialogato a distanza con i curatori, hanno trovato un primo compimento nella residenza – studio della tarda primavera 2021, in cui Gaggia ha guidato il danzatore Paolo Rosini nella costruzione di una performance presentata al MUSMA il 14 luglio 2021 alle 20.21, ora del tramonto. Di qui e? nata questa mostra composita, diffusamente allestita negli spazi di Palazzo Pomarici.