La Cina è diventata importante per le diverse banche internazionali subito dopo che Pechino ha accelerato l’apertura dei mercati finanziari agli investitori stranieri
E dunque il colosso elvetico punta ad assumere più dipendenti e ad investire maggiormente in Cina
Ma non finisce qua. Perché Credit Suisse punta anche ad assumere più dipendenti e ad investire maggiormente in Cina. Questo Paese oltre che essere la seconda economia mondiale, rappresenta anche una delle più importanti opportunità di business per il gruppo, secondo quanto riferito a Reuters dal numero uno della regione Asia-Pacifico, Helman Sitohang.
Da ricordare come il business della regione dell’Asia-Pacifico costituisce circa un quinto dell’utile lordo del 2019, con la Cina continentale come il mercato più importante. E inoltre Credit Suisse è al secondo posto per commissioni di consulenza M&A in Asia e per quelle di investment banking, con una quota di mercato del 4,6%, secondo Dealogic.
Ma come mai si sta verificando tutta questa corsa verso la Cina? La risposta è semplice. Il Paese è diventato attraente per le diverse banche internazionali subito dopo che Pechino ha accelerato l’apertura dei mercati finanziari agli investitori stranieri. E infatti sono seguite una serie di mosse da parte di colossi bancari che hanno consolidato e rafforzato la loro presenza in Asia. Da sottolineare anche come la Cina è un importante punto per il futuro finanziario. E infatti a livello, per esempio, di individui ad alto reddito l’Asia non è da sottovalutare. Il numero di paperoni continua ad aumentare sempre di più, se confrontato con gli Usa. Questo è uno dei motivi che spinge molte banche private a cercare di avere una presenza fissa sul territorio. L’obiettivo è attrarre a sé il maggior numero di clienti facoltosi.
Tornando a Credit Suisse, la banca, dopo essere salita al 51% della joint venture cinese a giugno e aver nominato Janice Hu come presidente, adesso punta ad assumere il pieno controllo di Founder Securities mentre cerca contemporaneamente di costituire i suoi business di private e investment banking.
La banca elvetica ha scelto Hu come presidente perché è da diversi anni che lavora nell’investment banking e ha l’obiettivo di far crescere il business in Cina, dove le tempistiche per l’acquisizione della piena proprietà della joint venture sono in mano alle autorità di vigilanza.