Il perimetro all’interno del quale l’impresa privata può fare la differenza nella sfida climatica è stato messo a fuoco nell’ultima lettera che il numero uno di Black Rock, Larry Fink, ha inviato ai ceo
“Ci concentriamo sulla sostenibilità non perché siamo ambientalisti, ma perché siamo capitalisti e facciamo gli interessi dei nostri clienti”, ha affermato Fink in uno dei passaggi cruciali della sua missiva
Il perimetro all’interno del quale l’impresa privata può fare la differenza nella sfida climatica è stato messo a fuoco nell’ultima lettera che Fink ha inviato ai ceo, un appuntamento annuale sempre molto seguito per il potere d’influenza che BlackRock esercita sulla comunità finanziaria e sui flussi d’investimento. Ecco cinque passaggi cruciali dell’ultimo intervento del fondatore del colosso del risparmio gestito, uno dei primi alfieri della rivoluzione Esg – e per questo anche criticato da chi ritiene che il marketing finanziario sulla sostenibilità sia andato troppo oltre.
- “Mettere lo scopo della vostra azienda alla base delle relazioni con i vostri stakeholder è fondamentale per il successo a lungo termine. I clienti vogliono vedere e sentire ciò che rappresentate, dato che cercano sempre più di fare affari con aziende che condividono i loro valori”.
Fink sostiene che l’attenzione della società e degli investitori ha iniziato a pretendere dalle società sempre più obiettivi anche extrafinanziari. Benché il numero uno di BlackRock affermi altrove che il profitto resta il fattore che determina il successo finale dell’impresa, Fink aggiunge che “non è mai stato così essenziale per i ceo avere una voce coerente, uno scopo chiaro e una visione a lungo termine”. Questo, proprio per convincere investitori e consumatori su quale sia il ruolo dell’impresa. Quello dipinto da Fink è un mondo che richiede, in un certo senso, una funzione sempre più etica dell’azienda. Infatti, avverte il ceo, “gli attivisti politici, o i media, possono politicizzare le cose che la vostra azienda fa. Possono dirottare il vostro marchio per portare avanti i loro programmi”. - “Ci concentriamo sulla sostenibilità non perché siamo ambientalisti, ma perché siamo capitalisti e facciamo gli interessi dei nostri clienti”.
In questa frase si condensa forse tutto il pensiero che sorregge la posizione di BlackRock sulla sostenibilità. Affrontare la transizione energetica è una sfida finanziaria che incide sugli interessi a lungo termine delle aziende e degli investitori. BlackRock, afferma Fink, cerca di “capire come le aziende stanno adattando le loro attività ai massicci cambiamenti che l’economia sta subendo” e “come parte di questa politica, sta chiedendo alle aziende di fissare obiettivi a breve, medio e lungo termine per la riduzione dei gas serra”. - “I prossimi 1.000 unicorni non saranno motori di ricerca o aziende di social media, saranno innovatori sostenibili e scalabili – startup che aiutano il mondo a decarbonizzare e rendere la transizione energetica accessibile a tutti i consumatori”.
Abilitare una transizione verde che gli scienziati ritengono ecologicamente necessaria aprirà grandi opportunità, secondo Fink. “Dobbiamo essere onesti sul fatto che i prodotti verdi hanno spesso un costo più alto oggi”, aggiunge il fondatore di BlackRock, “abbattere questo sovracosto green sarà essenziale per una transizione ordinata e giusta”. E chi riuscirà a facilitare questo processo potrà intercettare una “quantità senza precedenti di capitale alla ricerca di nuove idee”. Nel frattempo, le aziende storiche hanno “bisogno di essere chiare sul loro percorso di successo in un’economia a zero emissioni nette”. Per queste ultime Fink ricorre a una metafora ornitologica: “mentre il vostro settore viene trasformato dalla transizione energetica, farete la fine del dodo o sarete una fenice?”. - “Disinvestire da interi settori – o semplicemente passare attività ad alta intensità di carbonio dai mercati pubblici a quelli privati – non porterà il mondo alle zero emissioni nette. E BlackRock non persegue il disinvestimento dalle compagnie petrolifere e del gas come sua politica”.
E’ una presa di coscienza sui limiti di quello che rimane il secondo più diffuso fra gli approcci d’investimento green: evitare le aziende attive nei settori considerati “sporchi”. Che impatto ha questa strategia sul mondo reale? Fink sembra ammettere, con questa frase, che non si tratta di un effetto molto rilevante. - “Il capitalismo ha il potere di plasmare la società e di agire come un potente catalizzatore del cambiamento. Ma le imprese non possono farlo da sole, e non possono essere la polizia del clima. Non sarebbe un buon risultato per la società. Abbiamo bisogno che i governi forniscano percorsi chiari e una tassonomia coerente per la politica di sostenibilità, la regolamentazione e la divulgazione nei mercati”.
Sottolineare l’importanza dell’azione dei governi nella sfida climatica suona come una velata risposta alle polemiche sollevate dall’ex cio di BlackRock, Tariq Fancy, nel corso del 2021 (l’avevamo intervistato per questo articolo). Alla fine, Larry Fink ha voluto chiarire che il ruolo di BlackRock e della finanza verde non è quello di salvare il pianeta, ma di dare un contribuito a un processo che richiede l’azione dei governi.