La maggior parte delle famiglie italiane risiede in immobili di proprietà
Per certi aspetti, trasferire un immobile in Italia è più semplice che nel resto dell’Unione Europea
In Italia, il valore complessivo delle abitazioni dei privati è stimato intorno ai 5,5 miliardi di euro e, come si apprende dai documenti in commento, il 75,2% delle famiglie vive in casa propria che, in media, ha una superficie di 117 mq ed un valore di circa 1.385 euro/mq.
La maggior parte delle unità abitative è adibito ad abitazione principale ma, questo dato, è vero soprattutto al Nord e al Centro, ove più del 56% del totale degli immobili di proprietà è ad uso di abitazione principale, contro il 53% del Sud. In effetti, questo dato è coerente anche con la circostanza che i maggiori patrimoni immobiliari residenziali in Italia sono localizzati ion Lombardia (1.006.2 miliardi) e Lazio (761,8 miliardi).
Ma quanto vale e quanto costa, in media una casa? Premesso che la maggior parte degli italiani ha tra le mani un immobile di proprietà, su 57 milioni di immobili il 60% sono di proprietà, in Italia una casa vale mediamente 162 mila euro.
Le unità immobiliari più care si trovano nel Centro Italia, con una media di 2.110 euro; quelle meno care al Sud, con una stima di 1.590 €/mq. La regione che fa registrare i prezzi al metro quadro più alti è il Trentino-Alto Adige con 2.850 €/mq. A seguire Lazio, Liguria e Marche, in Toscana. Le Regioni, invece, con abitazione media maggiore sono Umbria, Friuli-Venezia Giulia e Veneto, dove la superficie media supera i 130 mq. Al contrario, le abitazioni mediamente più piccole, sotto i 100 mq, si trovano in Valle d’Aosta e Liguria.
Gli immobili in locazione sono circa 6 milioni (10%), mentre sono 1,2 milioni gli immobili concessi in uso gratuito a familiari o altri comproprietari.
Ebbene, fatta questa panoramica, è appena il caso di soffermarsi sui meccanismi di trasferimento di beni immobili in Italia. Come avverte il documento pubblicato dallo Studio Busani, trasferire un immobile in Italia è più semplice che nel resto dell’Unione Europea: ad esempio, trasferire un immobile da un’azienda privata a un’altra è un processo relativamente efficiente, che richiede in media quattro procedure che possono essere completate entro tre settimane. Rispetto alla media degli Stati membri dell’Ue, l’Italia, inoltre, richiede tempi e costi inferiori. Il trasferimento di un immobile avviene quando i proprietari e gli acquirenti si accordano sui termini della transazione e sottoscrivono un atto di compravendita autenticato da un notaio; il quale conduce le ricerche necessarie per accertare i diritti di proprietà del venditore e assicura agli acquirenti che l’immobile è libero da vincoli e che non risultano imposte pendenti dovute all’Agenzia delle Entrate.
L’autenticazione dell’atto di compravendita da parte del notaio rappresenta il momento in cui si stabilisce il diritto di proprietà dell’acquirente sull’immobile oggetto dell’operazione.
Rivolgersi ad un notaio consente non solo di fruire delle garanzie e delle tutele che la figura di questo professionista per sua natura prevede, ma, anche di proteggersi dalle conseguenze negative che possono derivare dalla compravendita.
In effetti, benché, in Italia la compravendita potrebbe perfezionarsi anche solo con atto scritto tra le parti, dunque anche senza l’intervento del notaio, allo stesso tempo, senza l’intervento di quest’ultimo, l’atto non viene trascritto nei Pubblici registi e, di conseguenza, non è opponibile a terzi. Pertanto, nel caso in cui si vendesse un’abitazione solo con scrittura privata e senza notaio, le eventuali ipoteche iscritte sull’immobile, anche se riferibili al precedente proprietario, sarebbero efficaci.