Investire come Warren Buffett. Il sogno di tanti visto che il leggendario investitore nella sua lunga carriera è stato capace di portare a casa importanti risultati diventando la bandiera del value investing, che mira ad acquistare azioni al di sotto del loro valore intrinseco. Guardando solo all’andamento della sua holding Berkshire Hathaway, oggi una delle più grandi aziende al mondo con oltre 700 mld di dollari di capitalizzazione, la crescita del valore per gli azionisti è stata esponenziale: dal 1965 al 2021 le azioni di Berkshire hanno prodotto un rendimento annuo composto di oltre il 20%, quasi a doppia velocità rispetto all’S&P 500 che nello stesso periodo ha prodotto un rendimento annuo composto del 10,5%.
Un modo alternativo di cercare di emulare Buffett, andando a riscoprire anche la sua iniziale passione per le small caps, è quello proposto dal Buffettique Growth ETP (BUFF), quotato a Londra da qualche settimana (listing il 17/5) e che investire in azioni, ETP e fondi che “si riferiscono alla carriera di investimento di Warren Buffett”. Questo ETP va a posizionarsi su small cap così come su società quality e macro trend disruptive.
Stando a quanto riporta il Fact Sheet del Buffettique, l’ETP è stato progettato “per essere un elemento core di portafogli growth assicurando allo stesso tempo una minore esposizione alla volatilità quando i mercati sono in modalità risk-off”. A proporre questo strumento d’investimento è Arcanum Asset Management, gestore patrimoniale che ha portato l’ETP sul mercato con l’aiuto del servizio white label di Leverage Shares, emittente di ETP che richiede una spesa di 20.000 dollari per immettere sul mercato un ETP white-label. Leverage Shares indica che le società possono aspettarsi di raggiungere il break even quando il prodotto avrà raccolto 5 milioni di dollari di asset in gestione, cifra molto inferiore a quella spesso citata di 75 milioni di dollari.
La selezione tiene conto anche delle fasi di mercato
Nel dettaglio l’ETP presenta una ponderazione del 20% al Leverage Shares 2X Long Berkshire Hathaway, che quindi restituisce con leva 2 i rendimenti positivi o negativi dell’azione Berkshire Hathaway, il principale veicolo di investimento di Warren Buffett. Il restante 80% del “portafoglio core” dell’ETF è distribuito tra grandi fondi d’investimento come lo Scottish Mortgage Investment Trust e il BlackRock Smaller Companies Trust, che hanno entrambi un peso a cavallo del 10%. C’è infine una porzione minoritaria, tra il 20% e il 30%, dedicata ad “allenamenti” su quattro singole azioni scelte ogni mese da Arcanum utilizzando una strategia della ‘scatola nera’ per la selezioni.
Attualmente la scelta è caduta su colossi quali Tesla, Amazon e Microsoft, insieme al produttore di chip Advanced Micro Devices.
Questi titoli che vanno a comporre una porzione del 20% circa del portafoglio vengono selezionati in base a una metodologia proprietaria che si basa su indicatori di breve termine che classificano le azioni e anche gli indici azionari Usa al fine di determinare se sono un modalità risk on o risk off. Se i mercati sono in modalità risk on la strategia assegna il 20% del portafoglio alle quattro blue chip statunitensi con indicatori di analisi tecnica più alti. A ogni singola azione andrà una quota del 5%. Se i mercati sono invece in modalità risk off, il 3,75% sarà assegnato a ciascuno dei workout, con il restante 5% investito su un ETP leva 3 short sull’S&P 500 con l’obiettivo di costruire una strategia “market neutral”.
Costi e investimento in prodotti a leva
Il KID (Key Information Document) mette in evidenza che non si tratta di uno strumento d’investimento adatto a tutti. “State per acquistare un prodotto che non è semplice e può essere difficile da capire”, si legge proprio nella prima parte del KID. Va ricordato che la strategia del Buffettique prevede l’investimento in uno o più ETP con leva, prodotti adatti a trader sofisticati che conoscono la leva finanziaria, il ribilanciamento giornaliero e i rendimenti giornalieri composti.
C’è poi la componente costi, che vedono la presenza sia di una commissione di gestione annuale dell’1% a cui si aggiunge una commissione di performance del 10%, quest’ultima calcolata quotidianamente.