Nella pianificazione della successione e del passaggio generazionale, la considerazione della variabile fiscale assume un’importanza dirimente.
Abolizione del regime Res non dom
La notizia è ormai nota, oltre alla (progressiva) abolizione del regime res non dom, il candidato premier dell’Uk Starmer ha confermato l’intenzione – qualora eletto – di abolire le protezioni fiscali sui patrimoni “off-shore”, con riferimento alle tasse di successione, la cui aliquota nel Regno Unito ammonta al 40%.
Il regime fiscale italiano nella successione
Oltre al regime di cui all’art. 24-bis del Tuir, in base al quale i neo-residenti possono assoggettare
a un’imposta sostitutiva pari a 100mila euro i redditi di fonte estera (che peraltro garantisce
anche l’esenzione dalle imposte di successione e donazione sui beni esistenti all’estero), i possessori di grandi patrimoni guardano con molto interesse all’Italia anche per il regime fiscale del
passaggio generazionale.
Le aliquote nella successione: Italia vs Europa
Difatti, se in Europa le aliquote su ingenti patrimoni si attestano mediamente tra il 35 ed il 40%, arrivando anche al 60%, il regime ordinariamente previsto in Italia prevede tre aliquote ben più basse, del 4, 6 e 8%, con la possibilità di beneficiare di alcune franchigie in ragione del rapporto di parentela esistente tra i soggetti coinvolti.
Agevolazioni ed esenzioni fiscali: i trasferimenti d’azienda
Inoltre, sul tema, vista la riforma in corso di attuazione, si devono tenere presenti anche le disposizioni agevolative di esenzione per i trasferimenti di azienda (o rami d’azienda) o di partecipazioni a favore del coniuge o dei discendenti, di cui all’art. 3, comma 4-ter, del d.Lgs. 346/1990, nonché quelle afferenti il trust.
In primo luogo, secondo la normativa vigente, è prevista un’esenzione da imposta per i trasferimenti d’azienda (o rami d’azienda) o di partecipazioni attraverso cui sia acquisito o integrato il controllo ex art. 2359, comma 1, n. 1, c.c, purché gli aventi causa proseguano l’attività d’impresa o detengano il controllo per almeno 5 anni.
Le successioni e le holding
La disposizione, recentemente, era stata oggetto di talune interpretazioni restrittive – oltre la lettera
della norma – da parte prassi e giurisprudenza, secondo cui questa non avrebbe potuto applicarsi alle holding “pure”. Tuttavia, se fosse confermato il testo approvato dal Governo, per il trasferimento
di partecipazioni, sarebbe esplicitamente richiesto il solo mantenimento del controllo per il quinquennio, senza vincolare l’agevolazione al concreto svolgimento di un’attività d’impresa.
Tassazione dei trust e novità legislative sulla successione
Per quanto relativo ai trust, con la Circolare 34/E/2022, l’Agenzia aveva (finalmente) recepito l’orientamento consolidatosi in seno alla Cassazione, ai fini dell’imposta di successione
e donazione, della tassazione in “uscita” dei beni dal trust, ossia all’atto dell’attribuzione
dei beni al beneficiario.
In tale documento, tuttavia, l’Amministrazione aveva ritenuto possibile
anche tassare i beni in “entrata”, purché i beneficiari fossero titolari di diritti pieni ed esigibili,
tali da configurare un loro arricchimento già al momento della dotazione patrimoniale del trust.
La successione dei grandi patrimoni in Italia
Nel contesto della riforma, il testo approvato dal Governo consentirebbe di assoggettare
a tassazione, su base volontaria, tutto o parte del patrimonio vincolato in trust beneficiando
delle franchigie e delle aliquote vigenti al momento della dotazione del trust (ovvero all’apertura della successione nel caso di trust testamentario), senza rimandare la tassazione alla futura attribuzione ai beneficiari.
Al di là degli affinamenti che saranno eventualmente apportati nell’iter parlamentare, le misure proposte potranno accrescere ulteriormente l’appeal del nostro Paese per i grandi patrimoni, in quanto consentirebbero un’ancor più attenta e puntuale pianificazione successoria, oltra
al beneficio, ça va sans dire, delle aliquote sensibilmente inferiori rispetto al panorama europeo.
Articolo tratto dal magazine di luglio-agosto 2024
a cura di Giuliano Foglia, managing partner di Foglia & Partners