Affidarsi al trust per pianificare la successione patrimoniale e proteggere la ricchezza è operazione pressoché comune (non solo) tra i più noti e importanti imprenditori.
L’istituto del trust, infatti, è sovente utilizzato da coloro che si trovano a dover decidere come e in che misura segregare, proteggere, destinare il patrimonio accumulato.
I 4 trust di Bulgari
In questo senso non desta stupore venire a sapere che anche Nicola Bulgari, imprenditore a capo del noto e omonimo marchio dei gioielli di lusso (nipote di Sotirio Bulgari, fondatore della casa), abbia scelto di conferire in 4 trust il 100% del patrimonio detenuto in una delle “sue” casseforti societarie, vale a dire la Annabel holding.
Parte del patrimonio di Nicola Bulgari, stimato intorno ai 2 miliardi di euro (1,9 miliardi di euro circa), dovrebbe essere ripartito in 4 diversi trust (Alfa 64, Beta 67, Gamma 68 e Tara), i quali – i primi tre – nella denominazione recano l’anno di nascita delle tre figlie dell’imprenditore: Ilaria, Natalia, Veronica.
La battaglia ereditaria
La stampa internazionale, dal Telegraph al New York Post, si è occupata della battaglia sorta tra le figlie di Nicola Bulgari relativamente all’eredità da 129 milioni di dollari, segregati nel trust della madre, Anna Bulgari al fine di garantire alla morte di quest’ultima una sicurezza economica alla progenie.
Tuttavia, stando a quanto trapelato dalla stampa americana, a causa di una serie di strategie asseritamente inique e non eque nella gestione di questo patrimonio, le sorelle avrebbero iniziato ad accusarsi a vicenda, lamentando una scorretta distribuzione delle risorse economiche e intentando vicendevoli e numerose cause legali.
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Perché il trust è lo strumento corretto per proteggere il patrimonio
Che ci sia una successione in gioco, che ci sia una battaglia legale da portare avanti, il trust è uno strumento polifunzionale, idoneo a proteggere il patrimonio e a rispondere a esigenze trasversali che involgono gli interessi tanto delle famiglie quanto delle imprese.
Il trust, istituto di matrice anglosassone ma diffusamente impiegato anche negli ordinamenti di civil law, è considerato uno strumento particolarmente incline a soddisfare le esigenze di protezione del patrimonio, ricoprendo un posto di rilievo nell’ambito della pianificazione patrimoniale e successoria.
I protagonisti del trust, in linea di principio, sono: il disponente (settlor), colui che trasferisce al trustee il diritto e il dovere di gestire i beni in trust e di trasferirli ai beneficiari; il trustee, il quale ha potere-dovere di amministrare, gestire e disporre dei beni del trust ricevuti dal settlor nell’interesse dei beneficiari e rispondendo alla volontà del disponente; i beneficiari, coloro ai quali saranno assegnati i beni oggetto del trust alla sua scadenza; il guardiano (protector), figura eventuale che ha il compito di verificare che il trustee non ponga in essere comportamenti in contrasto con le finalità del trust e che realizzi il programma delineato dal disponente nell’atto istitutivo.
L’utilizzo di un trust non solo garantisce una maggiore sicurezza nella gestione dei beni, ma offre anche significativi vantaggi sul fronte tributario. Ad esempio, la legge italiana offre alcune agevolazioni fiscali per i trust non tassando i beni trasferiti al trustee, ma rimandando nella stragrande maggioranza dei casi la tassazione al termine del trust.
Tuttavia, è fondamentale che la struttura del trust sia ben congegnata per evitare possibili complicazioni legali in futuro.