L’ecosistema europeo delle startup cresce, ma con velocità diverse e non senza ostacoli. Questo è quanto emerge dallo Startup Nations Standards (SNS) Report 2024, presentato da ESNA (Europe Startup Nations Alliance). Il report analizza i progressi di 24 Paesi nell’adozione di politiche favorevoli alle startup, evidenziando sia le best practice che le aree ancora critiche. Per l’Italia, il quadro è a luci e ombre: ottimi risultati nella digitalizzazione e nell’uso delle stock options, ma ancora troppa burocrazia e difficoltà nell’attrarre talenti internazionali.
Europa vs Italia: a che punto è l’implementazione delle politiche pro startup
Secondo il report, l’Europa ha implementato in media il 61% delle politiche pro-startup definite dallo standard SNS. Tra i progressi più evidenti c’è l’accesso ai finanziamenti, con un tasso di implementazione del 72%, e il rafforzamento dell’attrazione dei talenti, che raggiunge il 64%. Anche la digitalizzazione delle procedure amministrative è in forte crescita (70%), con diversi Paesi che permettono di aprire una startup in meno di 24 ore e con costi inferiori ai 100 euro.
Tuttavia, permangono difficoltà nell’armonizzazione delle normative e nell’accesso agli appalti pubblici. In particolare, le startup faticano ancora a entrare nei circuiti di procurement statali, con alcuni Paesi che registrano percentuali di implementazione molto basse.
Italia al top per l’adozione delle stock option, ma giù sulla burocrazia
L’Italia mostra segnali incoraggianti in alcuni ambiti, ma rimane in ritardo su altri fronti cruciali. Il Paese spicca per l’adozione dello standard sulle stock options (92%), un elemento chiave per attrarre e trattenere talenti. Anche la digitalizzazione fa segnare un buon 71%, garantendo alle startup un accesso più semplice ai servizi amministrativi online. L’accesso ai finanziamenti si attesta al 67%, spinto dagli incentivi fiscali e dal recente Scaleup Act.
Le criticità, però, non mancano. Il processo di creazione di nuove startup in Italia resta tra i più lenti d’Europa, con un tasso di implementazione di appena il 15%. Dopo l’eliminazione della procedura di costituzione digitale autonoma delle startup innovative, il nostro Paese è tornato indietro su un aspetto fondamentale per la crescita dell’ecosistema. Anche l’attrazione di talenti internazionali è un nodo irrisolto: con un’implementazione ferma al 48%, l’Italia fatica a posizionarsi come meta privilegiata per innovatori e imprenditori globali.
Ciron (InnovUp): Serve più ambizione per fare dell’Italia un hub dell’innovazione
“Il SNS Report 2024 conferma che abbiamo fatto passi avanti importanti nella digitalizzazione e nelle politiche fiscali per le startup, ma serve più ambizione – dice Giorgio Ciron, Direttore di InnovUp, l’associazione che rappresenta la filiera dell’innovazione italiana e referente di ESNA per l’Italia – L’Italia ha il potenziale per essere un hub dell’innovazione, ma dobbiamo accelerare su burocrazia e attrazione dei talenti. InnovUp continuerà a lavorare per promuovere politiche efficaci e rafforzare il dialogo con le istituzioni”.
Il report mette in evidenza un dato chiaro: l’Europa si sta muovendo nella giusta direzione per diventare un terreno fertile per le startup, ma il percorso è ancora lungo. L’Italia, con un ecosistema innovativo ricco di potenziale, deve sciogliere i nodi che la frenano, puntando su una maggiore semplificazione normativa e su politiche più efficaci per attrarre cervelli e capitali. Solo così potrà competere con le realtà più avanzate del continente e trasformarsi in un vero motore dell’innovazione europea.