- Secondo Edmund Shing di Bnp Paribas wealth management, il costo dell’energia resta uno dei fattori chiave che potrebbero condizionare la crescita economica
- Bonansea: “Mettere a disposizione dei nostri clienti expertise e know-how internazionali è un pilastro fondamentale del nostro modello”
“L’eccezionalismo americano dovrebbe attenuarsi nel medio periodo, a vantaggio di altre regioni ed economie”. Con queste parole Edmund Shing, global chief investment officer di Bnp Paribas wealth management, apre il suo intervento in occasione del Market talks organizzato da Bnl Bnp Paribas private banking e wealth management a Milano. Un’occasione per fare il punto su un contesto geopolitico, economico e finanziario in fermento ma anche per presentare la view strategica di investimento dell’istituto. Tra i relatori dell’evento, oltre a Shing, anche Luca Bonansea (head of private banking e wealth management di Bnl Bnp Paribas) e Ignacio Ulargui (cfa, iberian and italian banks analyst di Bnp Paribas Exane).
Il costo dell’energia si riflette sulla crescita economica
“Il costo dell’energia resta uno dei fattori chiave che possono condizionare la crescita economica. Incide infatti sull’andamento dell’inflazione e di riflesso su tassi di interesse e crescita”, osserva Shing, analizzando in particolare lo scenario europeo e statunitense e le politiche economiche. Andando più nello specifico, per il global chief investment officer di Bnp Paribas wealth management gli Stati Uniti “possono contare su un’autonomia energetica basata su petrolio e gas naturale. L’Europa potrebbe beneficiare invece di un’offerta globale di petrolio in crescita nel 2025, che quindi potrebbe costituire un freno a eventuali rialzi dei prezzi dell’energia”. Di conseguenza, secondo Shing “il focus sarà anche sull’implementazione e sugli investimenti in infrastrutture energetiche e di elettrificazione che rivestiranno sempre maggiore importanza”.
Shing: “Eccezionalismo Usa dovrebbe attenuarsi”
Come anticipato in apertura, l’economista ha tuttavia aggiunto che l’eccezionalismo americano dovrebbe “attenuarsi nel medio termine a vantaggio anche di altre regioni ed economie”. Da qui, la view strategica di investimento: “Adottare sempre un approccio di diversificazione anche in termini di asset, guardando oltre al tradizionale portafoglio azionario e obbligazionario. L’inserimento, anche in base al corretto profilo di rischio e all’orizzonte temporale, di strumenti come materie prime, private equity e altri elementi di diversificazione o alternativi può essere utile per costruire portafogli maggiormente diversificati e reattivi ai diversi scenari di mercato”.
“La nostra mission è quella di generare valore aggiunto per i nostri clienti, rafforzando con loro un rapporto di medio-lungo termine basato sulla fiducia”, interviene Bonansea. “L’incontro di oggi ci ha consentito di condividere con loro la nostra strategia globale di investimento e la nostra view sui macrotrend che caratterizzano questo particolare momento storico”, prosegue. “Abbiamo fortemente voluto organizzare questo momento di condivisione in Italia. Bnp Paribas wealth management gestisce oltre 460 miliardi di euro di asset a livello mondiale: mettere a disposizione dei nostri clienti expertise e know-how internazionali è un pilastro fondamentale del nostro modello”.
