Che vi fosse maretta tra l’ex
capitano della Roma Francesco Totti e la presentatrice Ilary Blasi si sapeva
ormai da tempo. Tuttavia, in assenza di notizie ufficiali relative alla loro rottura,
le voci sulla presunta crisi fino a qualche giorno fa sono state spesso
ridimensionate a meri “rumors”.
Lo scenario invece è ora
cambiato. La storica coppia, dopo anni di matrimonio, ha deciso di separarsi.
Ebbene, alla luce di questa
vicenda, che intercetta senz’altro la curiosità di molti, occorre domandarsi
quali sono e quali possono essere le implicazioni e le criticità che, dal punto
di vista patrimoniale, vengono alla luce in conseguenza di una crisi coniugale
che sfocia in separazione.
Per fare il punto sulla
questione, a partire dalla vicenda della rottura tra Francesco Totti e Ilary
Blasi, We Wealth ha intervistato Maria Grazia Di Nella, avvocato esperto in
diritto patrimoniale della famiglia e diritto delle successioni.
Avv. Di Nella, in che modo
verrà gestita la separazione di due figure così famose? Quali ricadute può
avere la vicenda della separazione sulla gestione dei figli e chi decide
sull’obbligo di contribuzione nell’interesse della famiglia?
La gestione di una separazione
complessa richiede sempre la presenza di un pool di professionisti composto da avvocati
e commercialisti preparati a lavorare insieme, con lo scopo primo di evitare
clamore, assicurare privacy e raggiungere un accordo che eviti il ricorso
all’Autorità Giudiziaria. È notizia recente che la coppia avrebbe raggiunto un
accordo tramite negoziazione assistita, vale a dire un procedimento negoziale
alternativo al Tribunale introdotto nel 2014 con la Legge n. 162 e sempre più
utilizzato anche in ambito familiare. Tale procedimento chiede ai coniugi e ai
professionisti che li assistono, di impegnarsi a cooperare insieme in buona
fede e lealtà per il raggiungimento di un accordo complessivo sia sugli aspetti
genitoriali che su quelli patrimoniali della coppia. Il periodo della
trattativa è caratterizzato da una rigorosa privacy e, proprio per questo
motivo, Ilary e Totti hanno per mesi negato la crisi.
Inoltre, quando a separarsi è
una coppia così famosa, emerge ancora di più l’esigenza di assicurare
segretezza soprattutto nell’ottica di protezione dei figli ma anche del
patrimonio che dovrà essere diviso e attribuito. Famosi o meno, Ilary e Totti hanno
fatto i conti con un matrimonio molto lungo (17 anni) nel corso del quale un coniuge
ha guadagnato cifre inimmaginabili e l’altro si è diviso tra famiglia e
carriera magari anche sacrificando ingaggi prestigiosi: non stupisce che Ilary
godrà di un ingente contributo al proprio mantenimento; del resto, recentemente
la Cassazione ha ribadito che in fase di separazione deve essere garantito il
tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, essendo ancora attuale il
dovere di assistenza materiale. Ma ancora, come tutti i genitori, la famosa
coppia è stata anche chiamata a trovare un modo nuovo di gestire i tre figli e rispettarsi
come genitori. A differenza di quello che accadeva solo dieci anni fa, quando la
legge n. 54/2006 – che ha trasformato l’affido congiunto da eccezione in regola
– dettava solo un principio a cui tendere oggi, sempre più spesso, le coppie
concordano per un collocamento dei figli pressoché paritario con individuazione
di un’abitazione come principale e diritti di visita che finiscono per
suddividere il tempo di cura a metà tra i genitori. Tenuto conto che al
genitore prevalentemente collocatario dei figli spetta l’assegnazione della
casa familiare, Ilary avrà l’assegnazione della Villa dell’Eur da oltre dieci
milioni di euro, godrà di un cospicuo assegno di mantenimento per ciascun
figlio parametrato al loro tenore di vita e naturalmente l’assunzione diretta
da parte dell’ex capitano della Roma di tutte le spese straordinarie dei figli.
Quali sono le criticità che
possono venire alla luce dal punto di vista della protezione del patrimonio e
quali i rimedi?
Nel caso di Ilary e Totti non
vi è dubbio che oltre all’aspetto genitoriale ha avuto una grande rilevanza la
suddivisione del patrimonio accumulato in vent’anni di carriera, di accordi di
sponsorizzazione e di diritti di immagine di entrambi. Sposati in separazione
dei beni hanno, tuttavia, dovuto trovare una soluzione condivisa nella
gestione delle sette società immobiliari che li vede coinvolti seppur in
diversa misura, e addivenire a concordare un “importo” per compensare il
divario di reddito e patrimonio esistente tra i due.
Stranamente non si legge
della istituzione di un Trust, neppure a tutela dei figli, ma visto il sempre
maggiore utilizzo di tale istituto, allo stato delle notizie divulgate, non
possiamo escludere che una soluzione di accordo possa essere “transitata” anche
da questo istituto. Il Trust, infatti, garantirebbe sin d’ora ai figli un
patrimonio certo ed una supervisione qualificata nella gestione. Anche perché,
vista la complessa situazione patrimoniale della coppia, è ipotizzabile che l’accordo
di separazione sia accompagnato dalla sottoscrizione a latere di un secondo
accordo che preveda già le condizioni del successivo divorzio, con conseguente
uscita di Ilary dall’asse ereditario di Totti.
Quali, a suo avviso, i passi
che occorrerebbe seguire per gestire al meglio ogni separazione?
Prima di tutto occorre
conoscere la situazione reddituale e patrimoniale della coppia. Altro elemento
importante è l’assistenza qualificata. Occorre rivolgersi a professionisti
specializzati e in caso di patrimoni ingenti scegliere più figure complementari
tra loro. Infine, ma non certo per importanza, nelle trattative occorre sapere ascoltare.
Occorre prestare attenzione verso l’altro per trovare una “via di comunicazione”
condivisa necessaria a raggiungere l’accordo; ogni coniuge ha un aspetto che
ritiene imprescindibile: per alcuni la casa familiare, per altri un dipinto
famoso, per altri ancora un gioiello. Individuato il passaggio critico, “il
punto di non ritorno”, si può lavorare per garantire tale aspetto nella
prospettiva più ampia di un accordo condiviso.
Perché rivolgersi ad un
avvocato esperto del settore può rivelarsi una scelta utile?
La separazione non è
riducibile esclusivamente all’attribuzione di denaro o beni per tacitare la
frustrazione della fine di un progetto di coppia; la separazione può essere
anche un’occasione di rinascita. Per garantire tale rinascita, tuttavia, è
necessaria competenza, esperienza, aggiornamento e anche un po’ di generosità.
Un buon professionista deve capire dove fermarsi nella trattativa, quando non
affondare la lama mettendo fine a quella “complicità” che ancora esiste tra due
persone che si sono amate e che resteranno per sempre due genitori.
Separazione consensuale o
giudiziale?
Molto dipende dalla volontà
dei coniugi e dalla loro capacità di mettere da parte rivendicazioni di
principio ma anche dai professionisti incaricati e dalla loro capacità di negoziare.