In arrivo nuove risorse per sostenere le imprese e il potere d’acquisto dei lavoratori
Sul catasto, trovato un accordo che mitiga le precedenti pretese della riforma e che, forse, non scontenta nessuno
In effetti, si è raggiunto un accordo in seno alla maggioranza di governo circa l’eliminazione di ogni riferimento (nel testo della riforma del catasto) al cd. sistema duale, relativamente all’Imu e sui regimi cedolari esistenti, i quali non verranno intaccati. Inoltre, l’aggiornamento della normativa sulle rendite non prevedrà alcuna innovazione di carattere patrimoniale.
A ciascuna unità immobiliare, oltre alla rendita catastale determinata secondo la normativa attualmente vigente, verrà attribuito anche il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base ai valori normali espressi dal mercato. Infine, per le unità immobiliari ritenute di interesse storico o artistico saranno introdotte riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario, alla luce dei particolari e più gravosi oneri di manutenzione e conservazione nonché del complesso dei vincoli legislativi alla destinazione, all’utilizzo, alla circolazione giuridica e al restauro che caratterizzano questi beni.
Nessuna nuova sul fronte degli affitti: rimane, infatti, invariata la disciplina relativa alla tassazione agevolata delle locazioni (cedolare secca) con aliquota al 21% per gli affitti di mercato e del 10% per le locazioni a canone concordato.
Ma non è tutto. È in arrivo, inoltre, il bonus (200 euro) rivolto a pensionati e lavoratori che dichiarano un reddito Isee inferiore a 35 mila euro. In particolare, per i pensionati, sarà l’Inps a erogare il contributo mentre i datori di lavoro riconosceranno il bonus, nella busta paga o cedolino di luglio, in via automatica ai dipendenti che integrano i requisiti previsti dal decreto. All’orizzonte si prefigurano bonus anche per gli autonomi a favore dei quali, per sostenerne la capacità economica, è stato istituito un fondo. Ancora da definire tuttavia modalità e importi.
Infine, sempre nell’ambito del Decreto Aiuti si prevede che i Comuni italiani capoluoghi di provincia, potranno aumentare l’Irpef locale se registrano un deficit pro-capite superiore a 500 euro; inoltre, se interessati da un deficit superiore a 1000 euro pro-capite, potranno, altresì, aggiungere o sostituire l’aumento con una tassa pari a 2 euro per chi si imbarca.
La delega fiscale promette di incidere anche sui meccanismi di tassazione dei redditi finanziari, proponendo un riordino e un’armonizzazione delle basi imponibili tra redditi da capitale e redditi diversi di natura finanziaria: ad oggi, infatti, i primi sono tassati al lordo di spese e minusvalenze, i secondi al netto con il meccanismo della deducibilità delle minusvalenze eccedenti.