Al di là delle opere storiche, vi siete mai chiesti quali sono oggi le opere più costose degli artisti viventi? We Wealth sì, e le ha elencate per voi. Ecco la classifica aggiornata (no, la numero uno non è nell’immagine di apertura).
La top ten (+3) delle opere più costose degli artisti viventi
13 Cindy Sherman, Untitled Film Stills (1977-1980) – 6,7 milioni di dollari (Christie’s 2014)
Arpe la classifica delle opere d’arte più costose degli artisti viventi una serie di fotografie. Mistero, malinconia, vulnerabilità, teatralità: in questa serie di autoritratti (oltre 70 foto) la fotografa rappresenta maschere che riflettono paure e ossessioni della società occidentale.
12 Cecily Brown, Suddenly Last Summer – 6,77 milioni di dollari (Sotheby’s 2018)
Sapore espressionista dal forte potere suggestivo, un richiamo dell’omonimo film giallo-romantico del 1959 con Elizabeth Taylor e Katharine Hepburn, per la regia di Joseph L. Mankiewicz (Eva contro Eva; Bulli e Pupe).
11 Yayoi Kusama, Zucca (LPASG) 2013 – 8 milioni di dollari (Sotheby’s 2021)
Le zucche e i pois sono le icone della Kusama. La sua Zucca (LPASG) presenta entrambi i tratti distintivi della poetica dell’artista.
10 Cady Noland, Bluewald (1989) – 9,8 milioni di dollari (Christie’s 2011)
Questa serigrafia su alluminio evoca una delle pagine più nere della storia statunitense, raffigurando Lee Harvey Oswald un attimo prima di essere trafitto da un proiettile in seguito all’assassinio del presidente John F. Kennedy. Ispirazioni warholiane riecheggiano nell’opera, ma qui si parla di “incubo americano”, piuttosto che di sogno americano.
9 Jenny Saville, Propped (1992) – 12,4 milioni di dollari (Sotheby’s 2018)
Tratto e tecnica brillante per questo autoritratto che sfida gli standard della bellezza femminile, che trova in Rubens, Rembrandt, de Kooning e Freud i suoi padri.
8 Gerhard Richter, Abstraktes Bild (599) 1986 – 44,5 milioni di dollari (Sotheby’s 2015)
Un’opera astratta che unisce ampie pennellate di colori primari a profondi giochi di luce e profondità. Quest’olio su tela ben esprime la battaglia di Richter con la spatola e il pennello, un campo enigmatico e ipnotico di tonalità contrastanti eppur complementari.
7 Ed Ruscha, Hurting the Word Radio #2 – 52,4 milioni di dollari (Christie’s 2019)
Nel solco dei grandi della Pop Art come Andy Warhol e Roy Lichtenstein, Ruscha è considerato il padre fondatore del suo stile, che utilizza le parole come costrutti visivi all’interno dei suoi dipinti. Quest’opera, con il suo distinto testo in giallo sul blu, è la perfetta rappresentazione dei dipinti C-Clamp di Ruscha.
6 Jasper Johns, Small False Start (1960) – 55,3 milioni di dollari (Christie’s 2022)
Conosciuto soprattutto per le iconiche bandiere americane dipinte con la tecnica della cera calda, questo artista neo-dada vanta un patrimonio netto di 300 milioni di dollari. Questa è un’opera ad encausto, acrilico e collage di carta su cartone di fibra che presenta i suoi caratteristici elementi pop: colori fortemente contrastanti, testi incisi, astrazioni e un amalgama di materiali. Questa litografia è stata aggiudicata durante l’asta principale della più grande collezione di tutti i tempi, quella di Paul Allen.
5 Sacha Jeffri, The Journey of Humanity – 62 milioni di dollari (asta di beneficenza a Dubai)
Questa tela è insieme opera artistica e filantropica: è il dipinto più grande del mondo, creato nei sette mesi di confinamento pandemico in un hotel di Dubai per raccogliere fondi. Lo compongono 70 pannelli per oltre 17.000 metri quadrati. L’acquirente è il miliardario francese delle crypto André Abdoune. Simbolicamente, l’opera incorpora anche disegni e dipinti di bambini provenienti da oltre 140 nazioni.
4 Beeple, EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS – 69,3 milioni di dollari (Christie’s 2021)
È stata per nove mesi (da marzo a dicembre 2021) l’opera d’arte digitale più costosa di sempre. A distanza, l’opera appare come una “rumorosa” moltitudine di pixel. Un’ispezione più attenta rivela però che l’opera è un collage di 5.000 immagini digitali, create nell’arco di altrettanti giorni consecutivi.
3 David Hockney, Portrait of an Artist (Pool with Two Figures) 1972 – 90,3 milioni di dollari (Christie’s 2018)
La piscina e il doppio ritratto sono due temi ricorrenti in Hockney tra gli anni ’60 e ’70. In quest’opera l’artista mette il suo ex amore Peter Schlesinger in piedi accanto alla piscina e (probabilmente) se stesso sott’acqua, da lui sempre definita un “problema formale”. Come ha raccontato l’artista in persona, l’ispirazione per quest’opera è giunta dall’accostamento casuale di due fotografie sul pavimento del suo studio. In una, c’era la figura distorta di qualcuno che nuotava sott’acqua; l’altra invece mostrava un ragazzo che guardava per terra.
2 Jeff Koons, Rabbit (1986) – 91,1 milioni di dollari (Christie’s 2019)
Questo irriverente coniglio alto un metro e mezzo, è una delle tre edizioni della stessa scultura (esiste anche una prova d’artista). L’animale brandisce una carota quasi l’ortaggio fosse un’arma, creando contrasto con le rassicuranti rotondità dell’insieme.
1 Pak, The Merger, 91,8 milioni di dollari (Nifty Gateway, 2021)
Alcune classifiche non prendono in considerazione quest’opera. Il motivo (forse) è che si tratta di una raccolta di 266.445 unità di nft acquistata da 28.983 diversi collezionisti e non da una singola persona. Oppure che la vendita non sia avvenuta tramite una casa d’aste tradizionale, ma via piattaforma web 3. Sono obiezioni sensate? No. The Merger resta di fatto attualmente la numero uno fra le opere d’arte più costose degli artisti viventi. Il fatto che non sia passata dal rostro di una major e che la abbiano acquistata in tanti tramite token non fa che renderla ancora più contemporanea. Buon per Pak o meglio Murat Pak, la cui identità non è nota, non sapendosi nemmeno se si tratta di un singolo artista o di un collettivo.