Il bando Brevetti+ agevola le imprese per la valorizzazione economica dei brevetti e fa leva su 23 milioni di euro di risorse. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 del 28 settembre 2021
La green light per la presentazione delle richieste di partecipazione al bando Disegni+, invece, si illuminerà alle ore 9.30 del 12 ottobre 2021 fino all’esaurimento delle risorse disponibili (che ammontano a 12 milioni di euro)
Ferretti: “Esiste poi il credito di imposta sulle attività di ricerca e sviluppo che, seppur diminuito negli ultimi anni, rappresenta un tangibile incoraggiamento all’investimento delle imprese in attività di avanzamento tecnologico”
La registrazione di un brevetto o di un modello di utilità o comunque la protezione adeguata dei propri segreti e know-how aziendale attraverso strumenti contrattuali, sono tra i pochi sistemi idonei a garantire all’impresa un vantaggio concorrenziale concreto e duraturo nel tempo. Gli investimenti in ricerca e sviluppo effettuati dalle imprese, infatti, se non debitamente tutelati, finiscono per essere sfruttati anche dai concorrenti, comportando solo un costo per l’impresa. Ove, invece, il salto tecnologico sia oggetto di privativa industriale, l’impresa potrà agire in regime di monopolio legale, utilizzando la tecnologia in via esclusiva.
Un recente studio dell’Euipo e dell’Ueb ha dimostrato che le pmi che possiedono almeno un brevetto, un marchio, un disegno o modello registrato, generano in media un fatturato per dipendente superiore del 20% rispetto alle imprese che non sono titolari di diritti di proprietà intellettuale. Cosa ne pensa? E quali sono gli altri vantaggi da tenere in considerazione quando si elabora una strategia in tal senso?
Vi sono altri vantaggi, spesso trascurati, che conferiscono i titoli di privativa industriale. Essi sono collegati, ad esempio, alla patrimonializzazione dell’impresa e alla conseguente capacità di accedere al credito. La proprietà o la licenza esclusiva di un brevetto da parte delle pmi permette di essere iscritti nello speciale albo delle pmi innovative, con accesso facilitato ai finanziamenti. Inoltre, non deve sottovalutarsi la possibilità di costituire diritti di garanzia, aventi a oggetto i diritti di esclusiva. Tale prassi, già ben sviluppata all’estero, sta prendendo piede anche in Italia.
Quali sono le agevolazioni disponibili oggi a favore della protezione della proprietà intellettuale nelle pmi?
Le misure incentivanti la tutela della proprietà intellettuale da parte delle pmi messe in campo dal legislatore sono davvero numerosissime ed è difficile menzionarle tutte. Tra le principali, vi sono i bandi Brevetti+, Marchi+ e Disegni+, che coprono con finanziamenti a fondo perduto buona parte delle spese di ottenimento dei certificati di registrazioni. Esiste poi il credito di imposta sulle attività di ricerca e sviluppo che, seppur diminuito negli ultimi anni, rappresenta un tangibile incoraggiamento all’investimento delle imprese in attività di avanzamento tecnologico e quindi indirettamente anche di tutela dei risultati ottenuti. Altra misura importante è quella del Patent Box, che prevede una sostanziosa detassazione degli utili derivanti dallo sfruttamento di brevetti, software e know-how proprietari. Inoltre, le regioni mettono spesso a disposizione delle pmi e startup innovative che insistono sul loro territorio ulteriori risorse economiche parzialmente o integralmente a fondo perduto.
Parliamo dei bandi Brevetti+, Marchi+ e Disegni+: su quali risorse fanno leva e quali sono le spese ammissibili?
L’iter di accesso alle agevolazioni e finanziamenti sopra descritti e agli altri disponibili è spesso piuttosto complesso, ma questo non deve scoraggiare gli imprenditori. Innanzitutto, è importante affidarsi a consulenti con esperienza e preparazione specifiche nel settore. Il monitoraggio costante della normativa tributaria/fiscale e di quella specifica del settore della proprietà industriale è, infatti, presupposto imprescindibile per qualsiasi valutazione dei casi concreti e richiede una conoscenza molto approfondita delle materie. I consulenti prescelti, quindi, potranno analizzare l’impresa e valutare quali siano gli strumenti agevolativi più adeguati, intervenendo anche dal punto organizzativo dell’azienda, per far sì che i diritti IP siano valorizzati e tutelati al meglio. Anche la presentazione delle domande di accesso e la predisposizione della relativa documentazione verrà curata dai consulenti.
Per fare un esempio concreto, l’accesso ai fondi messi a disposizione dal bando Brevetti+ (23 milioni a cui dovrebbero aggiungersene ulteriori 5) permette di coprire, tra le altre, con un finanziamento a fondo perduto fino all’80% e con un tetto massimo di 140mila euro per ciascuna impresa, le seguenti spese:
- predisposizione accordi di segretezza;
- predisposizione accordi di concessione in licenza del brevetto;
- costi dei contratti di collaborazione tra pmi e istituti di ricerca/università (accordi di ricerca sponsorizzati).
Per quanto attiene al bando Disegni+, le risorse finanziarie stanziate (circa 12 milioni euro) sono relative ad agevolazioni fino all’80% delle spese ammissibili, entro l’importo massimo di 60mila euro. Queste riguardano la realizzazione di un progetto finalizzato alla valorizzazione di un disegno/modello, nonché l’acquisto di servizi specialistici esterni. Da ultimo, il bando Marchi+ punta a sostenere le pmi nella tutela dei marchi all’estero tramite la previsione di due misure:
- Misura A: fornisce agevolazioni per favorire la registrazione di marchi dell’Unione europea presso Euipo (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, ndr), attraverso l’acquisto di servizi specialistici. Queste sono pari al 50% delle spese ammissibili sostenute per le tasse di deposito e all’80% delle spese ammissibili sostenute per l’acquisizione dei servizi specialistici, comunque entro l’importo massimo complessivo per marchio di 6mila euro;
- Misura B: fornisce agevolazioni per favorire la registrazione di marchi internazionali presso Ompi (Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, ndr) attraverso l’acquisto di servizi specialistici. Le relative agevolazioni sono pari all’80%, 90% per Usa o Cina, delle spese ammissibili sostenute per l’acquisizione dei servizi specialistici.
Le risorse stanziate ammontano a 3 milioni di euro, per un’agevolazione massima pari a 20mila euro per la singola impresa.