L’impresa dovrà essere in grado di cogliere gli eventi più significativi che interessano la propria attività e che possono costituire una minaccia alla continuità aziendale, la perdita di dipendenti-chiave non agevolmente sostituibili
La composizione negoziata consiste in un percorso guidato da un esperto e protetto da forme di responsabilità penale e azioni revocatorie.
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, in collaborazione, tra gli altri, con l’Università degli Studi di Firenze, Fondazione Adr commercialisti, Fondazione Cr del capoluogo toscano, ha pubblicato un dossier dedicato alle Piccole e Medie Imprese, con lo specifico fine di indicare alcune strategie volte ad affrontare le difficoltà che le realtà imprenditoriali di tale segmento incontrano.
Il documento, dal titolo Prevenire e gestire le difficoltà dell’impresa vademecum per le piccole e medie imprese, destinato agli imprenditori, illustra in modo sintetico, le novità, con un linguaggio semplice e con specifico riguardo alle peculiarità delle piccole e medie imprese.
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I punti principali del Vademecum e le difficoltà delle imprese
Sono sicuramente tantissime le difficoltà che le imprese affrontano ogni giorno per poter gestire al meglio la propria attività e raggiungere gli obiettivi prefissati.
Le difficoltà maggiori, come emerge dal documento in esame, si individuano in almeno tre categorie:
- “assetti adeguati”. La legge, partendo dall’ovvia constatazione che le difficoltà dell’impresa, se non affrontate tempestivamente, possono arrecare danno anche a terzi, impone all’imprenditore di adottare una struttura organizzativa che funzioni da “sistema antincendio”, capace di rilevare tempestivamente i segnali di difficoltà e di consentire di reagire in modo efficace. Il Vademecum spiega in cosa consiste questa struttura.
- “composizione negoziata”. Nel 2021 è stato introdotto un nuovo strumento, la composizione negoziata, che non è una “procedura”, ma un percorso che consente al debitore, in caso di difficoltà, di avviare, con l’ausilio di un esperto indipendente, una trattativa con i creditori e/o con le controparti contrattuali, al fine di trovare una soluzione concordata tutte le volte che sia possibile
- “dialogo con i creditori finanziari”. Le banche non sono creditori qualsiasi: non solo perché esse sono importanti per ogni tentativo di ristrutturazione, ma anche perché esse sono soggette a regole molto precise e stringenti che le limitano nel dialogo con il debitore. Se un’impresa in difficoltà vuole dialogare con le banche (e con i creditori finanziari in genere), essa deve conoscere queste regole, pena non comprendere le motivazioni e gli obiettivi dei suoi interlocutori. Il Vademecum descrive in modo semplice le principali regole che le banche sono obbligate a seguire quando trattano con un cliente in difficoltà.
Gli assetti ‘adeguati’
Come è dato leggere nel documento, con riferimento agli assetti adeguati, si rileva che il dovere dell’imprenditore di identificare i rischi e gestirli correttamente si traduce nel suo obbligo di predisporre all’interno dell’impresa “assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati”.
Tali assetti, per essere adeguati devono:
- consentire all’imprenditore di intercettare i segnali di crisi
- dare informazioni su come affrontare la crisi in modo efficace
- riflettere la natura e l’intensità del rischio, tenuto conto delle dimensioni dell’impresa e del settore in cui essa opera.
In pratica, si chiede che le funzioni aziendali siano strutturate in modo tale da garantire all’imprenditore un aggiornamento costante sull’andamento dell’impresa, fornendo un feedback in tempo quanto più possibile reale in relazione a tutte le aree di attività di quest’ultima.
Ma quali sono i segnali che l’impresa deve, nel suo complesso, essere capace di cogliere?
È questa la domanda a cui cerca di rispondere il Vademecum con riferimento a questo tema.
Riprendendo testualmente le analisi svolte nel documento, emerge pertanto che gli assetti, cioè l’organizzazione interna dell’impresa, possono dirsi realmente adeguati qualora siano
- in grado di fornire all’imprenditore tutte le informazioni necessarie ad affrontare le sfide poste dalla
- gestione dell’impresa, incluse quelle connesse all’emersione di difficoltà.
In questo senso, per far ciò, gli assetti devono consentire all’imprenditore di cogliere i segnali che provengono da coloro a cui è demandata la cura di una determinata funzione (finanziaria, commerciale, ecc.), fase o area del ciclo produttivo.
A sua volta, l’organo amministrativo deve essere in grado di elaborare e gestire i segnali che arrivano dalla struttura organizzativa, garantendo una risposta adeguata. L’impresa perciò dovrà essere in grado di cogliere:
- gli eventi più significativi che interessano la propria attività e che possono costituire una minaccia alla continuità aziendale,
- la perdita di dipendenti-chiave non agevolmente sostituibili, ma anche eventuali cambiamenti nelle
- condizioni di accesso al credito. Si tratta di indici e segnali che variano in ragione delle specificità proprie della singola impresa.
La composizione negoziata
La composizione negoziata consiste in un percorso guidato da un esperto e protetto da forme di responsabilità penale e azioni revocatorie, a carattere volontario, negoziale e stragiudiziale accessibile alle imprese che, pur versando in situazioni di difficoltà, presentano ragionevoli prospettive di risanamento.
Tra le novità di detto istituto si segnala la figura dell’esperto, il quale ha il compito di agevolare le trattative tra l’imprenditore, i creditori ed eventuali altri soggetti interessati, al fine di facilitare l’individuazione di una soluzione per il superamento della crisi o dell’insolvenza che sia reversibile.
L’esperto svolge un ruolo propositivo e di facilitazione tanto nell’elaborazione di una strategia di superamento della crisi, quanto nel confronto tra debitore e creditori o terzi coinvolti nelle trattative.
Come si legge nel documento: nel corso della composizione negoziata, la gestione dell’impresa resta in capo all’imprenditore, che può compiere in autonomia gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione. Questi ultimi, tuttavia, sono soggetti a uno specifico regime di preventiva informazione dell’esperto.
È molto importante cogliere la circostanza che l’imprenditore può chiedere, con istanza di nomina dell’esperto al momento dell’avvio della composizione negoziata, o nel corso della stessa, l’applicazione di misure protettive del patrimonio che acquistano efficacia, anche solo nei confronti di alcuni creditori, dal momento della pubblicazione dell’istanza nel Registro delle imprese.
Infine, tra gli esiti cui può portare la composizione negoziata si segnala la circostanza che è possibile raggiungere un accordo con i creditori protetto da future azioni revocatorie e da responsabilità penale per gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse in attuazione del piano: ciò è possibile purché l’accordo sia sottoscritto dall’imprenditore, dai creditori e dall’esperto.