Sulla vetta del podio delle migliori performer da inizio anno c’è Buzzi-Unicem, che ha guadagnato il +54% a fronte de +28% del Ftse Mib. Seguono Maire Tecnimont con il + 49% e Cementir con il +47%
Randone (Intermonte): “Nonostante il rimbalzo, i titoli tecnologici sembrano ancora interessanti, insieme ad alcune utilities e ad alcune aziende che possono contare su un significativo portafoglio ordini”
Le società italiane a media capitalizzazione, nell’ultimo mese, hanno proseguito su un trend rialzista. L’indice Ftse Italy Mid-Cap (prezzi al 15 dicembre 2023) è salito del +4,8%, sovraperformando l’indice principale dell’1,6%. L’indice Ftse Italy Small Caps (+4,5%) ha registrato invece una performance dell’1,3% superiore al mercato. Un rimbalzo che “dovrebbe proseguire anche nel 2024”, dice Andrea Randone, head of mid small cap research di Intermonte. L’investment bank indipendente, nel suo ultimo report mensile sulle pmi tricolori, ha individuato 14 titoli che hanno battuto il Ftse Mib da inizio anno; lanciando un occhio ai settori che potrebbero trainare la ripartenza anche delle più “piccole” del listino.
Sulla vetta del podio delle migliori performer da inizio anno c’è Buzzi-Unicem (azienda internazionale dedicata alla produzione e vendita di cemento, calcestruzzo preconfezionato e aggregati naturali) che ha guadagnato il +54% a fronte del +28% di Piazza Affari. Seguono Maire Tecnimont (attiva nel settore ingegneristico, tecnologico ed energetico) con il + 49% e Cementir (multinazionale che offre soluzioni innovative per l’edilizia in 70 paesi) con il +47%. A sovraperformare l’indice principale sono anche The Italian sea group (+44%), Cyberoo (+44%), Iren (+43%), Saes Getters (+42%), Txt E-Solutions (+41%), Servizi Italia (+41%), De’ Longhi (+41%), Saras (+40%), Salcef Group (+38%), Webuild (+35%) e Bff Bank (+35%). Sul versante opposto, tra le “worst performer” da inizio anno troviamo Antares Vision (fornitore di sistemi di controllo visivo e soluzioni di tracciabilità) che incassa il -79%, seguita da DoValue (operativa nella gestione di portafogli di credito e di immobili derivanti da crediti deteriorati) con il -54% e Aquafil (attiva nella produzione e distribuzione di poliammide 6) con il -48%.
Fonte: Italian mid/small caps monthly, Intermonte
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Analizzando invece i dati delle migliori pmi quotate in Borsa dell’ultimo mese, si evidenzia al primo posto Ovs Group che registra una performance positiva del +25%, accompagnata da Acea con il +23% e Sciuker Frames con il +22%. Tra le peggiori performer troviamo ancora una volta Antares Vision con il -38%; più distanti Notorious Pictures con il -9% e Banca Ifis con il -7%.
Fonte: Italian mid/small cap monthly, Intermonte
“Nell’ultimo mese le società italiane a media capitalizzazione hanno proseguito su un trend rialzista, sostenuto dall’anticipazione dei tagli dei tassi che si prevede la Federal Reserve effettuerà nel 2024”, spiega Randone. “Tuttavia, la Banca centrale europea ha fornito indicazioni più prudenti e le importanti emissioni pianificate per il primo trimestre 2024 suggeriscono la probabilità di alcuni alti e bassi per quanto riguarda la curva dei rendimenti”, avverte. In Italia, continua l’esperto, il margine di manovra sulla Legge di bilancio “sembra limitato, il che implica presumibilmente un altrettanto limitato impatto del tema politico sui mercati azionari”. Quanto agli andamenti operativi, secondo Randone i risultati del terzo trimestre del 2023 hanno offerto indicazioni “relativamente confortanti”, sottolineando in molti casi l’attrattiva fondamentale di varie società nonostante qualche delusione tra alcune aziende industriali e di consumo che soffrono del rallentamento economico in corso.
“In questo scenario, consigliamo di aumentare il peso dei titoli a media capitalizzazione, soprattutto quelli che offrono una buona generazione di cassa”, suggerisce Randone. “Nonostante il rimbalzo, i titoli tecnologici sembrano ancora interessanti, insieme ad alcune utilities e ad alcune aziende che possono contare su un significativo portafoglio ordini”, aggiunge. Come recentemente dichiarato a We Wealth, gli stessi driver che hanno guidato la sottoperformance delle mid e small cap nel 2023 potrebbero trainarne il recupero atteso nel 2024. In primis i tassi, che secondo l’esperto “dovrebbero non salire più e a un certo punto anche calare, riportando in auge i titoli growth a discapito di quelli value”. Poi i Piani individuali di risparmio, che “dovrebbero auspicabilmente ritrovare inflows positivi, grazie anche al recente provvedimento legislativo che consente a un individuo di detenere più di un Pir”.