35 affreschi, direttamente da Pompei, sono stati messi in mostra alla New York University. Un vero e proprio viaggio spazio-tempo per rivivere la “città sepolta” a colori
In questo momento, passeggiando nel centro di Manhattan, chiunque, di passaggio, può entrare in un vero e proprio portale del mondo antico, in grado di proiettare il visitatore in un viaggio spazio-tempo incredibile. Duemila anni addietro, sullo stesso parallelo, ma circa 7 mila chilometri ad est, quando l’America non era ancora contemplata da nessun carteggio geografico, un vulcano, il Vesuvio, dava sepoltura a una civitas romana, Pompei, dagli incredibili affreschi. Il portale in questione è la mostra “Pompei a colori: la vita della pittura romana” ospitata dall’Institute for the Study of the Ancient World della New York University, con protagonisti 35 affreschi provenienti direttamente dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Si tratta di importanti opere – tutte provenienti da case romane – che restituiscono un vero e proprio affresco di quella che era la vita a Pompei, prima che nel 79 d.C il Vesuvio la coprisse con cumuli di cenere vulcanica e pomice. Raramente esposti fuori dall’Italia, questi affreschi straordinariamente ben conservati – sotto le macerie l’antica città resistette incredibilmente allo scorrere dei secoli – sono una testimonianza di quella che era la casa romana.
In una villa, la cosiddetta Casa dei Pittori al lavoro, i ricercatori hanno scoperto che la casa era nel bel mezzo di lavori di ristrutturazione quando il Vesuvio eruttò. All’interno della casa, è stato trovato un affresco mezzo finito, circondato da ciotole di pigmenti e gesso, strumenti e impalcature, portando ad una maggiore comprensione della tecnica di pittura e all’apprezzamento dei molti affreschi che sono stati conservati. “Questa mostra presenta un’eccitante opportunità di conoscere la pittura antica, i gusti e i valori dei romani che vivevano con queste opere, così come le tecniche utilizzate dagli artisti che le hanno create” si legge sul sito della mostra.
Altri affreschi in mostra raffigurano scene mitologiche, paesaggi, ritratti e scene fantasiose di attività quotidiane, trompe-l’oeil e sontuose nature morte. “Gli affreschi straordinariamente ben conservati delle ville perdute ci invitano a vedere oltre le ceneri della città tragica”, sostengono gli organizzatori della mostra, “e a sperimentare invece il mondo vibrante dell’antica casa romana come i pompeiani stessi la conoscevano”.
A febbraio Pompei non sarà solo a New York. “A monument a ruin”, una breve video-lecture di Cassandra Press, piattaforma editoriale fondata nel 2016 dall’acclamata artista Kandis Williams, apparirà ogni sera alle 20:22 sull’iconico schermo di Piccadilly Lights di Londra e sarà trasmesso su una rete di schermi a Los Angeles, Milano, Melbourne, New York, Seul e Tokyo. Nel video le antiche iscrizioni parietali sono messe in relazione ai graffiti contemporanei di protesta per interrogare circa la natura dei monumenti.
In questo momento, passeggiando nel centro di Manhattan, chiunque, di passaggio, può entrare in un vero e proprio portale del mondo antico, in grado di proiettare il visitatore in un viaggio spazio-tempo incredibile. Duemila anni addietro, sullo stesso parallelo, ma circa 7 mila chilometri ad est, q…
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