Artissima 2021: 5 stand + 1 da non dimenticare

9.11.2021
Tempo di lettura: 5'
Quali sono stati i migliori stand di Artissima Art Fair 2021, la fiera torinese che si è appena conclusa e che, come ogni anno, ha saputo richiamare professionisti e appassionati del mondo dell'arte?
Si è conclusa domenica 7 novembre l'edizione 2021 di Artissima Art Fair, la fiera torinese che, come ogni anno, ha saputo richiamare professionisti e appassionati del mondo dell'arte. Il tema di quest'anno prende avvio dalla peculiare temporalità appena vissuta che, pur sembrando immobile e sospesa, è costituita da una pluralità di idee e visioni, voci provenienti da un mondo dell'arte che non può fermarsi. Da qui il richiamo al concetto di “controtempo”: un prestito dal campo musicale che diventa metafora della capacità dell'arte di battere sugli accenti deboli trasformandoli in punti di forza e creando un contrasto di voce dominante.
Così tra la molteplicità di energie e ritmi dissimili la fiera è stata articolata in sette sezioni. Tra le quattro curate dal comitato delle gallerie della fiera troviamo Main Section, una selezione di 89 gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale; New Entries, dedicata a 25 gallerie emergenti internazionali; Dialogue/Monologue, che include 37 gallerie emergenti o con un approccio sperimentale ed espositivo monografico o dialogico tra due artisti; Art Spaces & Editions che con 8 espositori propone edizioni d'artista, multipli, ma anche project space e spazi no profit. Nell'ambito delle tre sezioni curate dal comitato internazionale di curatori di Artissima XYZ, presentate on-site e online: Present Future, dedicata ai talenti emergenti fino ai 40 anni di età; “Back to the Future”, in cui si riscoprono artisti storicizzati la cui poetica continua a influenzare il contemporaneo e infine “Disegni”, panoramica che dal classico disegno su carta si allarga ad includere una pluralità di forme gestuali contemporanee. Da segnalare inoltre, Hub India Maximum - Minimum, focus geografico che tocca una molteplicità di artisti, istituzioni e gallerie.
La fiera di quest'anno, l'ultima sotto la direzione di Ilaria Bonacossa, è stata particolarmente apprezzata dalla critica e dai collezionisti, nonostante il numero dei visitatori sia stato in calo rispetto all'edizione del 2019 (da 55.000 a 31.000). Effettivamente, anche per noi, è stata un'edizione molto vivace, occasione di studio e di ricerca sulle tendenze giovanili e internazionali. L'introduzione di un minor numero di gallerie ha permesso di creare spazi più ariosi, capaci di ospitare opere e installazioni di grandi dimensioni. Le gallerie selezionate, provenienti da diverse aree geografiche, hanno saputo comunicare la propria identità e ricerca con allestimenti personalizzati, cercando anche di proporre un'esposizione aggiornata sulle nuove tecnologie e sulle recenti modalità di fruizione.
In questo articolo abbiamo voluto proporre una nostra selezione dei cinque stand da non dimenticare, con un +1 dedicato alla sezione curatoriale.
La fiera di quest'anno, l'ultima sotto la direzione di Ilaria Bonacossa, è stata particolarmente apprezzata dalla critica e dai collezionisti, nonostante il numero dei visitatori sia stato in calo rispetto all'edizione del 2019 (da 55.000 a 31.000). Effettivamente, anche per noi, è stata un'edizione molto vivace, occasione di studio e di ricerca sulle tendenze giovanili e internazionali. L'introduzione di un minor numero di gallerie ha permesso di creare spazi più ariosi, capaci di ospitare opere e installazioni di grandi dimensioni. Le gallerie selezionate, provenienti da diverse aree geografiche, hanno saputo comunicare la propria identità e ricerca con allestimenti personalizzati, cercando anche di proporre un'esposizione aggiornata sulle nuove tecnologie e sulle recenti modalità di fruizione.
In questo articolo abbiamo voluto proporre una nostra selezione dei cinque stand da non dimenticare, con un +1 dedicato alla sezione curatoriale.
Galleria Franco Noero, Torino (Main Section)
Lo spazio allestito dalla galleria Franco Noero è un ambiente raccolto, dove la ricerca di un'armonia estetica e narrativa è percepibile dal dialogo tra poetiche diverse di molteplici artisti. I frammenti romani di “Eternal Tears” di Francesco Vezzoli sono così accostati a “Untitled (Glass Vitrine 1)” di Henrik Olesen e al concettualismo ironico di Henrik Hâkansson in “A Painting of a Tree (Salix caprea)”, mentre sulla parete antistante si trova “King of Infinite Space” di Sam Falls. Da ricordare inoltre le opere di Lothar Baumgarten, Jason Dodge, Lara Favaretto, Mario García Torres, Gabriel Kuri, Phillip Lai, Jac Leirner, Robert Mapplethorpe, Marepe, Mike Nelson e Gabriel Sierra.

Installation view dello stand della Galleria Franco Noero ad Artissima 2021. Foto di Sebastiano Pellion di Persano, courtesy Franco Noero Gallery
Galleria Mazzoleni, Torino – Londra (Main Section)
La galleria Mazzoleni presenta una selezione di opere di Andrea Francolino, Melissa McGill, Rebecca Moccia, David Reimondo e Marinella Senatore, che declinano un unico tema curatoriale – il superamento dei limiti plastici, fisici e corporei – in una pluralità di linguaggi e media differenti. Esternamente attrae la grande luminaria di Marinella Senatore “Dance First Think Later”, mentre l'ambiente interno allo stand è contraddistinto da un elegante minimalismo: la serie “100 Breaths” (2016) di Melissa McGill (Rhode Island, 1969) ritrae i respiri evanescenti dell'artista nei colori del bronzo, dell'argento e dell'oro, a cui si adatta il ciclo di “crepe” dorate di Andrea Francolino e l'istallazione di David Reimondo.

Installation view della galleria Mazzoleni ad Artissima 2021, con opere di Andrea Francolino. Credit Renato Ghiazza, courtesy Mazzoleni, London – Torino
Piero Atchugarry Gallery, Miami – Garzón (Main Section)
Piero Atchugarry propone un percorso di sculture, installazioni polimateriche e multimediali: dalle installazioni con il vetro soffiato e altri materiali di Tulio Pinto, alle microincisioni su carta di Marco Maggi, passando ovviamente per le sculture in marmo di Pablo Atchugarry e arrivando all'offerta NFT di Solimán López. Tra gli altri autori esposti ricordiamo Verónica Vázquez, Arcangelo Sassolino e Dagoberto Rodríguez.

Installation view della galleria Piero Atchugarry ad Artissima 2021, courtesy Piero Atchugarry Gallery
Eduardo Secci Gallery, Firenze – Milano (Dialogue / Monologue)
Eduardo Secci ha predisposto uno spazio di un blu notturno, ambientazione perfetta all'opera monografica del giovane artista olandese Levi van Veluw (Hoevelaken, 1985). Due piccole sculture in cornici metalliche “Circular Rectangle” e “Rising Sphere” sono poste su parenti frontali, mentre al centro “Pillar” un grande totem di argilla polimerica muove le proprie sezioni in senso orario e antiorario, caricato da un meccanismo manuale. I temi centrali della poetica dell'artista – la sensazione di accesso a un laboratorio visivo di ordine e caos in cui sia possibile una nuova conoscenza scientifica – sono ben suggeriti dal coinvolgente allestimento.

Installation view dello stand monografico dedicato a Levi van Veluw ad Artissima 2021, Sezione DialogueMonologue, Galleria Eduardo Secci, Courtesy the artist e Eduardo Secci, Florence
Yamamoto Keiko Rochaix, Londra (New Entries)
La galleria Yamamoto Keiko Rochaix presenta in uno stand raccolto ed elegante il confronto tra l'artista multidisciplinare polacca Magda Stawarska-Beavan, di cui sono esposte due serigrafie, e il pittore e scultore italiano Alessandro Roma (Milano, 1977). La scelta di piedistalli in legno semigrezzo quale sostegno per le sculture in ceramica policroma lascia risaltare le cromie delicate e le forme quasi organiche. Fanno da sfondo dipinti di piccole dimensioni, fantasiosi “paesaggi mentali” bidimensionali dalle cromie vivaci.

Installation view dello stand della galleria Yamamoto Keiko Rochaix, Londra, Artissima 2021, con opere di Alessandro Roma e Magda Stawarska-Beavan
+ 1: Back to the Future
Nell'analizzare le parti più interessanti di Artissima 2021 non possiamo non ricordare la sezione curatoriale “Back to the Future”, dedicata ai pionieri dell'arte contemporanea e curata da Lorenzo Giusti e Mouna Mekouar. Nella rassegna, che si univa in un percorso “a serpentina” a quelle di “Present Future” e “Disegni”, si passava dall'installazione dell'artista multimediale portoghese recentemente scomparso Julião Sarmento (1948-2021), al dipinto del tedesco Markus Oehlen (Krefeld, 1956), la cui opera, come scrive la curatrice Mouna Mekouar smantella i valori e le norme borghesi usando elementi della cultura pop come un sismografo dei nuovi media”, fino al video dell'americana Roberta Allen (New York, 1945), con una ricerca incentrata nello studio delle più avanzate potenzialità della tecnologia e gli studi percettivi.
Un rispettoso dialogo tra artisti diversi per provenienza, formazione e modalità espressiva, seppur con un esito armonico e polifonico. Oltre ad essi sono stati presentati Dove Bradshaw (New York, 1949), l'artista e musicista Sylvano Bussotti (Firenze, 1931 – Milano, 2021), Joseph Grigely (East Longmeadow, 1956), Emanuela Marassi (Muggia, 1941), Waltércio Caldas (Rio de Janeiro, 1946), Rafik El Kamel (Tunisi, 1944–2021) e Ernest T. (Mons, 1943).
Visitatore nella sezione curatoriale “Back to the Future”, Artissima 2021. In primo piano installazione di Dove Bradshaw, sullo sfondo opera di Rebecca Allen
Vogliamo comunque ricordare, nella Main Section le proposte sempre stimolanti delle gallerie Lia Rumma, Continua, Raffaella Cortese e Renata Fabbri. P420 ha proposto un dialogo particolarmente intrigante, con artisti (tra gli altri) come Shafei Xia, Helene Appel e Pieter Vermeersch, mentre Magazzino e galleria DVIR condividendo gli spazi, hanno instaurato un confronto particolarmente riuscito tra le sculture surrealiste e totemiche di Namsal Siedlecki e le tele evanescenti di Yudith Levin. Ancora, convincente e originale la scelta curatoriale di Whatiftheworld, che includeva artisti come Lungiswa Gqunta, Ben Orkin e Chris Soal.
Tra le New Entries non possiamo non nominare la galleria danese Gether Contemporary, con il suo raffinato incontro tra le opere vegetali di Rune Bosse e i bassorilievi mitologici di Sif Itona Westerberg; la East Contemporary e Martina Simeti, le cui opere rispettivamente di Eliška Konečna e Mimosa Echard sono state selezionate per il fondo di acquisizione Marval; ed infine la selezione di giovani artisti della galleria francese Double V.