Lire di carta, quanto valgono oggi

Luca Alagna
16.9.2022
Tempo di lettura: 2'
Non solo vecchie monete: nelle case degli italiani spesso si trovano ancora banconote delle vecchie lire. Che valore possono avere?

In un precedente articolo, abbiamo analizzato le monete metalliche emesse prima dell’avvento dell’euro e il loro reale valore numismatico. Oggi vorrei accompagnarvi nell’analisi delle sorelle maggiori: le banconote. 

La tipologia era così composta: £. 500.000 (tipo Raffaello); £. 100.000 (tipo Caravaggio); £. 50.000 (tipo Bernini); £. 10.000 (tipo Volta); £. 5.000 (tipo Bellini); £. 2.000 (tipo Marconi); £. 1.000 (tipo Montessori);


Anche loro, furono vittime del decreto “Salva Italia” del governo Monti che anticipava al 6 dicembre 2011, invece del 28 febbraio 2012 stabilito in precedenza, il termine entro il quale le lire potevano essere convertite in euro. Anche se in misura minore rispetto alle metalliche, per via del valore nominale più alto, rimasero nelle tasche degli italiani secondo i dati della Banca d’Italia: 196 milioni di pezzi da mille lire, 12 milioni da 100 mila lire, 300 mila da 500 mila lire, 7,4 milioni da 50 mila lire, 40,6 milioni da 10 mila lire, 30,9 milioni da 5 mila e 21,6 milioni da 2 mila lire. Si tratta di denaro, di fatto ancora circolante, per il rispettabile valore di 2.557 miliardi di lire, ossia quasi 1,3 miliardi di euro.


Il destino delle divise dei nostri fratelli in euro invece? ovviamente le scadenze per la conversione delle vecchie valute non sono le stesse e stranamente risultano più vantaggiose! In Stati, come Austria, Belgio, Germania, Irlanda ed alcuni altri, non è stato previsto alcun termine temporale, mentre gli olandesi hanno tempo, per cambiare i loro vecchi fiorini, fino al 1° gennaio 2032.


Quali saranno state le cause che hanno portato alla presenza di tale enorme massa di denaro scampato alla distruzione? (i biglietti, infatti, dopo la consegna agli sportelli della Banca d’Italia, furono triturati nello stabilimento sulla Tuscolana, a Roma). Una parte rimase per il mercato collezionistico e per il piacere nostalgico di molti di conservare una valuta per gli italiani iconica, un'altra perché occultata in nascondigli di fortuna casalinghi e ancora in parte non ritrovati. Infine, un ingente quantitativo è dovuto a fondi, più o meno leciti, conservati in liquidità per la maggior parte all’estero e mai rientrati.   


Con un quantitativo così alto, non possiamo certo affermare che i tagli in lire del periodo pre-euro siano in qualche modo rari, anzi sono molto comuni e di conseguenza, il loro valore in quasi tutti i casi è di poco superiore al valore nominale, ovviamente se in perfetto stato di conservazione il così detto Fior di Stampa. Se presenta anche delle leggere pieghe non è apprezzabile o poco commerciabile con valutazioni talvolta molto al di sotto del suo valore in lire convertito in euro.  


Vale la pena dedicare una riflessione ad una specializzazione collezionistica legata a dei particolari numeri di serie, ovvero alle indicazioni alfanumeriche indicative dell’anno di emissione e del numero del biglietto stampato.  Trattasi di finezze collezionistiche che rientrano in un mercato di nicchia, danno comunque un plusvalore al biglietto e sono chiamate, a seconda del tipo di composizione: SOSTITUTIVE, NUMERI UNO, NUMERI UGUALI, NUMERI BASSI, NUMERI RADAR, PRIME SERIE ecc. La più facilmente distinguibile e collezionata, ad esempio, è quella detta sostitutiva. Come dice la parola stessa, si tratta di una banconota stampata per sostituirne una risultata difettosa durante la produzione. L’originale viene eliminata e appunto sostituita con una uguale ma che presenta nel numero di serie come prima lettera una X.  


La storia delle emissioni cartacee italiane è ricca di splendide stampe, veri e propri capolavori identitari della nostra cultura.  Nei prossimi articoli ripercorreremo assieme, come in un viaggio a ritroso nel tempo, le varie tipologie che si sono alternate nei decenni della storia repubblicana, per arrivare alle splendide emissioni del periodo monarchico, sempre con un piccolo cenno al mercato collezionistico.


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Commerciante professionista, consulente e perito numismatico. In tale ruolo ha svolto numerose perizie e consulenze ad organi di polizia e Avvocati in sede giudiziaria e come Consulente Tecnico d’Ufficio del Giudice. Catalogato e periziato monete per conto di alcune soprintendenze e musei italiani. Componente della NIP (Numismatici Italiani Professionisti), dalla sua fondazione, ha svolto il ruolo di Segretario, Vicepresidente e attualmente ricopre la carica di Presidente. E’ iscritto al RE.N.N.P.E (Registro Nazionale NIP Periti Esperti), componente dell’A.I.S. (Appraiser International Society) e della Società Numismatica Italiana. È un professionista convenzionato A.N.T.I.C.O. (Associazione Nazionale Tutela Il Comparto Oro). Collabora come consulente per le Aste pubbliche della Numismatica Crippa srl Milano e per la Casa d’aste Cambi Genova. Ha al suo attivo varie pubblicazioni e articoli inerenti alla numismatica, in particolare sarda e di Casa Savoia.

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