Un portafoglio d’investimento diversificato tra titoli della new economy e quelli della old economy può essere più performante per diversi motivi:
- Riduzione del Rischio. Investire in una varietà di settori e aziende permette di bilanciare il rischio. La new economy, che include tecnologie innovative e aziende emergenti, può offrire alte potenzialità di crescita, mentre la old economy, rappresentata da industrie più consolidate e tradizionali, offre stabilità e redditività a lungo termine.
- Crescita e Stabilità. La new economy è spesso caratterizzata da rapidi cambiamenti e opportunità di crescita, mentre la old economy tende a offrire un flusso di cassa costante e dividendi regolari. Combinando i due, si ottiene un equilibrio tra ricerca di rendimento e sicurezza.
- Adattamento ai Cambiamenti di Mercato. La diversificazione consente al portafoglio di adattarsi meglio alle fluttuazioni del mercato. In periodi di alta volatilità, i titoli della old economy possono stabilizzare il rendimento, mentre durante le fasi di crescita economica, i titoli della new economy possono eccellere.
- Capacità di Innovazione. Le aziende della new economy tendono a investire in ricerca e sviluppo, portando a innovazioni che possono rivoluzionare il mercato e offrire rendimenti superiori. Tuttavia, le aziende della old economy spesso hanno risorse sufficienti per investire in nuove tecnologie e adattarsi ai cambiamenti, creando sinergie positive. In sintesi, un portafoglio diversificato che combina la dinamicità della new economy con la stabilità della old economy può massimizzare le opportunità di rendimento, minimizzando al contempo il rischio complessivo.
Ma analizziamo il mercato attuale. Dopo la volatilità di fine luglio e inizio agosto, i mercati azionari sono tornati a trattare sui massimi storici, in apparenza un ritorno al trend di mercato “toro” che ha caratterizzato il 2024. Tuttavia, l’andamento degli indici principali nasconde un cambiamento di passo nella performance dei vari settori, con i titoli più ‘tradizionali’ e ‘value’ come beni di consumo, farmaceutici, industriali e finanziari che hanno recuperato terreno sulle stelle della tecnologia, i titoli ‘growth’ cha avevano brillato più luminosi nel 2023 e nella prima metà del 2024. Una difficoltà, quella di tech e growth, ben esemplificata dalla società che è stata l’emblema del rally di mercato del 2024: NVIDIA. A dispetto di risultati record, il gigante dei chip ha pagato aspettative e valutazioni fuori scala, oltre ai primi dubbi sull’eccessiva concentrazione del business nei processori per l’IA, accusando un forte calo dopo i risultati trimestrali. Simbolo di questo trend è la corsa di un titolo tra i più tradizionali del comparto consumer: Coca-Cola. Le azioni della multinazionale simbolo degli Usa sono volate fino a segnare nuovi massimi storici sopra i 70 dollari, con rialzo di oltre il 18% da inizio anno. Un successo alimentato da una trimestrale ben sopra le attese del mercato, con utili per azione e ricavi (in crescita del 15% su base annua), entrambi oltre le stime degli analisti. Un rally dovuto quindi non solo a un trend del mercato che ha favorito i settori ‘old economy’, ma anche a fattori specifici alla singola società, nel caso di Coca-Cola un ambizioso programma di taglio costi e la spinta del successo nel mercato indiano. Questo mette in evidenza la necessità di una grande cautela nella scelta degli asset su cui puntare.
I settori più ‘tradizionali’, dunque, hanno superato per performance le stelle del tech negli ultimi mesi, grazie a bilanci solidi, dividendi e crescita. Caso emblematico Coca-Cola, sui massimi storici. Nel frattempo, big tech paga valutazioni ed aspettative elevatissime, come nel caso di NVIDIA.
Lo scenario attuale, così presentato, vedrebbe quindi la rivincita della old economy sulla new economy. Noi di We are Team proponiamo una diversificazione del portafoglio, come illustrata all’inizio dell’articolo, che prevede di inserire tutte le sezioni di titoli, cioè quelli ad alta capitalizzazione che quelle delle PMI, ma possibile solo se guidata da professionisti della consulenza.