La crescita del Paese e i modi per sostenerla da parte della nostra industria rimangono gli elementi principali di questo dialogo aperto. Ci siamo chiesti se esista un investimento che offra rendimenti attraenti ma allo stesso tempo libero dalle oscillazioni repentine del mondo finanziario? Ebbene un’interessante possibilità c’è e si chiama investimento nell’economia reale. Mentre prima investire nell’economia reale era appannaggio solo di coloro che dispongono di ingenti capitali, recentemente le porte dell’investimento nell’economia reale si sono aperte anche ai piccoli risparmiatori. L’inserimento di questa asset class all’interno del proprio portafoglio rappresenta un’interessante opportunità di rendimento e di diversificazione. Tassi di interesse contenuti e una volatilità tutto sommato bassa sui mercati azionari stanno imponendo nuove prospettive agli investitori, compresi quelli Private, ovvero coloro che hanno a disposizione patrimoni consistenti. Una possibile fonte di rendimento può essere rappresentata dai fondi alternativi che investono appunto in economia reale. Prodotti, però, che presentano storicamente problemi di liquidità, ma che hanno dimostrato di essere capaci di generare rendimento se inseriti a piccole dosi in portafogli con orizzonti medio-lunghi. Con il termine “economia reale” dunque si fa riferimento alle realtà aziendali che fondano la propria attività principale sulla produzione e sulla distribuzione di beni e servizi. In altre parole l’economia reale rappresenta il mondo produttivo composto dalle aziende: impianti, fabbricati, terreni, attrezzature, scorte ecc. ed investire in tal senso significa diventare soci finanziatori di aziende non quotate che hanno come obiettivo lo sviluppo del proprio business. Al mondo dell’economia reale si contrappone quello dell’ “economia finanziaria” rappresentata, appunto, dai mercati finanziari e dalle imprese quotate a cui il risparmiatore accede attraverso l’acquisto di azioni o obbligazioni. Gli investimenti in economia reale rappresentano un tema di strettissima attualità, sia nel dibattito pubblico sia tra gli addetti ai lavori, ed è stabilmente ai primi posti nei trending topic italiani sugli investimenti. La necessità di aumentare gli investimenti in economia reale da parte degli investitori istituzionali è, del resto, tanto reale quanto necessaria, come oltretutto sottolinea anche l’impietoso confronto con l’Europa. Ma quali sono ad oggi gli strumenti più diffusi che potrebbero essere utilizzati dagli Investitori Istituzionali Italiani per sostenere l’economia reale del Paese? Uno degli strumenti che dal 2017 ha vissuto un vero e proprio successo a livello di raccolta e il cui trend, sembra poter proseguire in maniera molto positiva è il PIR (piano individuale di risparmio), inizialmente pensato per gli investitori retail e, con la Legge di Bilancio 2017, esteso anche agli Investitori Istituzionali come Fondi Pensione e Casse di previdenza. I PIR sono stati creati come forma di investimento a medio e lungo termine per veicolare i risparmi verso le imprese italiane e, in particolare, verso le piccole e medie imprese. Dando esito pragmatico alla necessità di far confluire nuovamente i grandi capitali nell’economia reale, la ricerca di un ritorno economico sostenibile è una sfida sempre più complessa per i possessori di grandi patrimoni. Per questo bisognerebbe creare un contest adeguato ed animato dalla condivisione di opportunità di investimento diretto, essendo i Family Office sempre più orientati verso tale tematica, consapevoli dell’importanza economico-sociale del far confluire veramente i capitali verso l’economia reale a discapito della finanza fine a sé stessa. Esempio virtuoso in tal senso è l’Azienda Urbani o meglio la Famiglia Urbani, che da 6 generazioni si dedica con amore e passione al tartufo. Definiti I “Signori” del Tartufo gli Urbani, con il 70% del mercato globale dei truffles, sono una vera e propria dinastia di produttori, con alle spalle 150 anni di storia e, di fronte a sé, un futuro di innovazione. E proprio d’innovazione si parla con il progetto “Truffleland”, azienda specializzata nella produzione e vendita piante da tartufo, un grande investimento per chiunque abbia terra da coltivare. Affondando le radici nella tradizione e affacciandosi al futuro, da un’idea di Francesco Loreti Urbani, giovane forza della Famiglia, nasce appunto TRUFFLELAND, un progetto senza precedenti.
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“Siamo passione, meraviglia e stupore di fronte a questo dono misterioso della terra, il tartufo. Il nostro infatti non è lavoro ma è vita che si intreccia e si lega con quella della terra, della nostra terra, da più di un secolo- ci racconta Francesco- nascere e vivere nel cuore dell’Italia ci ha offerto il privilegio di entrare in questo mondo e la possibilità di crescere in un territorio generoso dei migliori tartufi”. La Truffleland nasce per riportare in alto la tradizione e la cultura del tartufo e la pratica della tartuficoltura, passione nata proprio dai giovani della famiglia Urbani, Francesco e suo fratello Luca, partiti come una start-up di imprenditori agricoli. In Umbria e in Italia l’agricoltura è vita ed ha bisogno di nuova linfa vitale ecco perché recuperare i terreni, soprattutto quelli d’origine, ma anche quelli destinati ad altre colture, ormai abbandonati (per es.ex campi di grano), per creare nuove piantagioni di tartufi. Conoscere le zone, la conformazione diversa dei terreni, le caratteristiche da cui derivano prodotti differenti, li ha portati oggi ad avere un controllo su tutto quello che la terra può offrire. Un modo questo di riportare i giovani al primo nobile lavoro dell’uomo, l’agricoltura, riscoprendo i valori di un tempo lontano. Selezionano circa 200-300 agricoltori all’anno ai quali insegnare come creare una piantagione di tartufi, dai quali poi loro stessi ricomprano i prodotti, diventando clienti dei clienti, perché ora il vero problema in agricoltura non è produrre ma vendere. Truffleland, un’azienda che ha saputo creare ricchezza su terreni “dimenticati da Dio”, diventando al tempo stesso tartuficoltori e vivaisti, ma soprattutto fautori della rivitalizzazione di questo mercato, altrimenti destinato a scomparire, grazie al recupero di terreni ma soprattutto grazie alla possibilità data, attraverso progetti finanziati, di poter ri-investire in agricoltura. Quella del tartufo è una lunga storia di rapporti tra uomo, natura e animale. Infatti il suo valore va oltre, il tartufo è simbolo di una straordinaria tradizione italiana, la tradizione che porta avanti ogni giorno la Truffleland, esportandola nel mondo.
La possibilità di accedere a co-investimenti diretti o tramite “club deal”, quale modalità d’investimento del futuro, dunque è la forma di accesso privilegiato per contribuire all’economia reale del Paese. L’universo degli investimenti alternativi deve essere compreso, trattato con cura e adattato alla propria situazione personale ma oggi costituisce una straordinaria opportunità di guadagno in una realtà dominata da rendimenti negativi e mercati ogni giorno più instabili.