Nonostante la riapertura della Cina, le prospettive macro più rosee e la forte performance degli asset rischiosi, i rendimenti totali degli indici delle materie prime hanno deluso quest’anno. Oro, petrolio e le altre commodity si riprenderanno nel corso dell’anno? Goldman Sachs ha fissato i target price a 12 mesi.
Metalli preziosi
Tra i metalli preziosi quello che dovrebbe rendere di più tra oro e argento, è il secondo. Le previsioni a 12 mesi della banca sono di uno apprezzamento del 19%, il 10% in più rispetto al metallo giallo, le cui prospettive macroeconomiche per il 2023 sono comunque buone. La continua accelerazione della crescita mondiale al di fuori della Cina, la conseguente pressione al ribasso del dollaro e le prospettive di rallentamento dei rialzi dei tassi, porteranno ad invertire presto i deflussi dagli etf sull’oro, acquistato in quantità sempre maggiori dalle banche centrali.
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Wti e Brent
Molto bene dovrebbe andare anche il greggio, con il prezzo di Wti e Brent che a 12 mesi dovrebbe crescere rispettivamente del 45,5% e 49,6%. Le stime di Goldman Sachs sulla domanda e sull’offerta per il 2023 rimangono all’incirca simili alle precedenti previsioni. Gli aggiustamenti al rialzo dell’offerta hanno rispecchiato in gran parte i ritmi del mark-to-market negli Stati Uniti e in Russia, compensati in parte dalle revisioni al ribasso di Norvegia, Iraq e OPEC non-core. Si prevede ancora una crescita moderata dello shale statunitense quest’anno (+0,4 mb/dic), data la ristrettezza dei mercati del lavoro e delle attrezzature, le indicazioni contrastanti sulla produzione e il calo del numero di impianti di perforazione. Inoltre, è probabile un calo della produzione russa di 0,6 mb/d entro il terzo trimestre del 2023, a causa dei vincoli imposti alle navi cisterna per i prodotti raffinati, dove il riorientamento è appena iniziato.