Ad aver innescato un repentino innalzamento dell’asticella di prezzo è stato l’ultimo rapporto sui posti di lavoro vacanti negli Stati Uniti, pubblicato martedì 4 marzo
“Un rapporto sui posti di lavoro più debole, venerdì, potrebbe mettere alla prova” il massimo storico a 2.070 dollari ha affermato l’analista senior di Oanda, Craig Erlam
L’oro si è mantenuto sopra quota 2.000 dollari l’oncia per il terzo giorno consecutivo e giovedì, con un massimo giornaliero a 2.037, è rimasto a poca distanza dal massimo storico dei 2.070 dollari toccato nell’agosto 2020. Dall’emergenza pandemica a oggi molte cose sono cambiate; in comune, però, c’è la sensazione che l’economia americana stia andando verso un deciso rallentamento. Infatti, ad aver innescato un repentino innalzamento dell’asticella di prezzo è stato l’ultimo rapporto sui posti di lavoro vacanti negli Stati Uniti, pubblicato martedì 4 marzo, che ha mostrato una riduzione superiore alle attese dell’offerta di lavoro a febbraio – ai minimi degli ultimi 21 mesi.
Questo dato ha lanciato agli analisti i primi segnali di debolezza economica negli Usa, che potrebbero presto tradursi in un rallentamento dell’inflazione e in una politica monetaria più morbida. La previsione di tassi d’interesse più bassi favorisce l’oro, in quanto non offre dividendi o cedole ai suoi possessori. Così come aiuta il bene rifugio per eccellenza l’indebolimento del dollaro collegato a una politica monetaria meno restrittiva in futuro. Le ultime indicazioni sulle aspettative degli investitori tratte dal FedWatch di Cme indicano una probabilità attesa del 50% rispetto a un taglio dei tassi Fed già a luglio. Si tratterebbe di un cambio di rotta repentino rispetto alle attese espresse dai membri del Fomc nell’ultima riunione, nella quale il primo taglio dei tassi era proiettato solo nel 2024.
Venerdì pomeriggio potrebbe arrivare una conferma sul raffreddamento del mercato del lavoro con il nuovo rapporto occupazionale sui non-farm payroll – una lettura calante sui nuovi occupati potrebbe rilanciare ulteriormente l’oro (e rafforzare l’attesa su una Fed più ‘colomba’). Le previsioni del consenso degli analisti sono di 240mila nuovi posti di lavoro, in calo rispetto ai 311mila di febbraio. Già i dati dell’Adp hanno mostrato come, nel settore privato, i nuovi posti di lavoro siano cresciuti meno delle attese con 145mila unita a marzo.
“Un rapporto sui posti di lavoro più debole, venerdì, potrebbe mettere alla prova” il massimo storico a 2.070 dollari ha affermato l’analista senior di Oanda, Craig Erlam, “soprattutto in quello che probabilmente sarà un trading estremamente ridotto a causa della festività”.
“Negli ultimi mesi abbiamo sentito una serie di annunci di licenziamenti di massa nel settore tecnologico e bancario, ma questo non si è ancora visto nei dati e potrebbe essere che ora iniziamo a vedere un rallentamento”, ha aggiunto Erlam, “arriva in un buon momento, in quanto la Fed potrebbe avere un motivo per mettere in pausa il ciclo di inasprimento dei tassi e la risposta che abbiamo visto” sull’oro “suggerisce che gli investitori credono che ora possa accadere”.
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Le premesse per toccare il record
Le fortune del metallo giallo erano tornate a sorridere con le tensioni e le incertezze inaugurate dal fallimento della Silicon Valley Bank e di Signature Bank, riportando più volte l’oro in area 2.000 dollari. Negli ultimi 30 giorni al 6 aprile, che catturano tutta la reazione di mercato del metallo giallo alla crisi di fiducia sulle banche regionali Usa, l’oro ha guadagnato il 10,85% (con un bilancio da inizio anno che segna +11,16%). L’oro potrà salire ulteriormente, nonostante sia a un passo dal record?
“Le condizioni di mercato giocano a favore dell’oro, con il metallo prezioso ulteriormente supportato dall’indebolimento del dollaro statunitense, rispetto al quale l’oro gode tipicamente di una relazione inversa”, ha dichiarato su Kitco l’analista di mercato di Kinesis Money, Rupert Rowling, “se a ciò si aggiunge la probabilità che il principale vento contrario dell’oro, l’aumento dei tassi di interesse della Fed, si concluda nei prossimi mesi, il percorso a breve e medio termine del bene rifugio per eccellenza appare corretto”.