Nvidia ha superato ancora le attese nel terzo trimestre, chiudendo in bellezza la stagione dei report finanziari per le ‘magnifiche sette’, il gruppo di società tecnologiche che quest’anno sta trainando il listino azionario americano (Alphabet, Apple, Amazon, Meta, Tesla, Nvidia e Microsoft).
Il fatturato di Nvidia, società specializzata in chip cruciali per l’implementazione dell’intelligenza artificiale, è più che triplicato anno su anno, a 18,2 miliardi di dollari (+206%), contro i 16,18 stimati; gli utili rettificati per azione si sono attestati a 4,02 dollari, contro i 3,37 previsti dal consenso Lseg (ex Refinitiv). Nelle ore successive alla pubblicazione dei risultati, usciti il 21 novembre a mercati chiusi, il titolo Nvidia ha perso quota nell’after-hours, per via dell’alert lanciato sulle vendite attese in Cina nel quarto trimestre. L’atteso calo sarebbe dovuto alle restrizioni che influenzano le esportazioni in Cina e in altri paesi, anche se la società prevede che questo trend sarà più che compensato da una forte crescita delle vendite in altre regioni.
Trimestrali, le Big Tech (meno Tesla) battono ancora le attese
Più in generale, il bilancio delle ultime trimestrali si è rivelato superiore alle attese per sei delle magnifiche 7 società tecnologiche: l’unica eccezione è stata Tesla i cui profitti sono diminuiti a causa dei margini più ridotti. Nella settimana al 21 novembre, il gruppo delle Big Tech ha consolidato i suoi rialzi, con Alphabet in testa (+2,5%) e Amazon come unica eccezione negativa (-1,3%). Se si allarga l’obiettivo all’ultimo mese, tutte le magnifiche sette sono cresciute più dell’indice S&P 500 (+7,6%), con l’unica eccezione di Alphabet. Il titolo Nvidia si è confermato il più performante fra le Big tech anche nell’ultimo mese, con un rialzo superiore al 20%. Da inizio anno, il chipmaker ha visto un rialzo del 241%, risultando di gran lunga la migliore rivelazione del 2023 all’interno del listino S&P 500. In generale, lo slancio delle Big Tech è stato favorito dalla combinazione del decollo del business sull’Ia, unito a decisi tagli dei costi: Amazon, Alphabet e Microsoft hanno ridotto i posti di lavoro del 5-6%, mentre Meta ha licenziato circa il 13% dei dipendenti.
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Big Tech, vince il focus sull’Ia
“La rivoluzione dell’Ia generativa guidata da Microsoft ha innescato un nuovo ciclo di riallocazione di fondi verso queste società tecnologiche a grande capitalizzazione. Le divisioni alimentate dall’Ai, come Azure di Microsoft, Google Cloud, AWS, l’infrastruttura AI di Meta e l’attività di data center di Nvidia, sono emerse come componenti cruciali nel determinare la valutazione di queste grandi aziende tecnologiche”, ha affermato in una nota l’analista di Cmc Markets, Tina Peng, “per contro, Apple e Tesla hanno perso un po’ di brillantezza perché non si sono commercializzate come pionieri dell’Ai”.
Apple, in quanto società concentrata sull’hardware, ha mostrato scarsi progressi nell’intelligenza artificiale, mentre Tesla, con le sue capacità di guida autonoma, non ha ancora influenzato significativamente i profitti, ha sottolineato Peng. Le vendite di Apple hanno registrato un modesto declino del 5% in Cina, ma il settore Servizi ha trainato la crescita con un aumento del 16%. Tesla ha avuto la performance più debole tra le grandi aziende tech, con una crescita dei ricavi limitata al 9%. I tagli dei prezzi hanno ridotto il margine di profitto del costruttore automobilistico dal 25 al 17,9%.
Sul fronte più sensibile per Microsoft, Azure, i ricavi hanno soddisfatto gli investitori con un aumento del 29% anno su anno, il valore più alto degli ultimi tre trimestri. Google Cloud di Alphabet, da parte sua, ha registrato una crescita del 22%, rallentando rispetto agli ultimi due anni, mentre AWS di Amazon è cresciuto del 12%, poco più del trimestre precedente.
Le previsioni per i prossimi mesi
Al momento, i gestori di fondi globali sono largamente convinti che la scommessa sull’ulteriore rialzo delle Big Tech sia la mossa strategica più battuta fra gli investitori professionali, ha mostrato l‘ultima rilevazione realizzata Bank of America. A livello di allocazione di portafoglio per settori, i fund manager europei vedono in cima ai settori più in “sovrappeso”, proprio la tecnologia (affiancata dalle assicurazioni). L’ipotesi di fondo è che il taglio dei tassi atteso nel 2024 da parte di Fed e Bce possa contribuire a sostenere le performance dei titoli tech, benché abbiano già corso parecchio nel 2023 nonostante le politiche monetarie restrittive. Storicamente le aziende innovative beneficiano dei tassi d’interesse bassi, mentre i rialzi mettono in una posizione di vantaggio i titoli difensivi che fanno riferimento a settori tradizionali e dal modello di business consolidato.