Il Nikkei 225, l’indice principali azionario del Giappone, è tornato dopo un ventennio di sali e scendi è tornato ai livelli del 1991
Secondo Enrico Vaccari, responsabile clientela istituzionale di Consultinvest, prossimità al mercato cinese, buona gestione dell’epidemia e il sostegno della Banca del Giappone spiegano la buona performance della borsa di Tokyo
A detta invece di Alessandro Allegri, ad di Ambrosetti Sim, il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP) sarà un fattore chiave per la crescita futura del Giappone
Covid, Cina e Bank of Japan
I presupposti secondo Enrico Vaccari, responsabile clientela istituzionale di ConsultInvest, sono buoni e sono gli stessi che spiegano i forti rialzi del Nikkei 225, cha da inizio anno, nonostante i ribassi da epidemia, ha guadagnato circa il 15%. “Il Giappone gode in questo momento di due vantaggi competitivi rispetto alle altre economie. Il primo è in termini di minor danni, in quanto è un paese che non ha praticamente vissuto la seconda ondata. Il secondo in termini di opportunità: la prossimità con la Cina, ripartita a pieno regime, sta favorendo le esportazioni giapponesi” afferma Vaccari che sottolinea anche come un ruolo centrale sulla ripartenza economica e i corsi borsistici è giocato dalla Banca del Giappone. “Un altro fattore che spesso è trascurato è che la Banca del Giappone agisce direttamente sul mercato azionario e gli effetti si stanno vedendo direttamente sui corsi borsistici. Molte società hanno proprio come primo azionista la BoJ.”
La crescita si fa in Asia
Un ulteriore elemento che nei prossimi anni supporterà la crescita del pil giapponese è Il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), accordo commerciale e di investimento fra i principali paesi dell’Est Asia, stipulato a novembre, che prevede l’eliminazione della maggior parte di tariffe commerciali all’interno della nuova area. Gli accordi, come sottolinea Alessandro Allegri, ad di Ambrosetti Sim, si allargano su molti fronti dal commercio di beni ai servizi finanziari fino alle telecomunicazioni alla gestione delle proprietà intellettuali fino alla definizione di standard comuni per l’origine dei prodotti. Secondo Allegri il Rcep sancisce in una rivoluzione, anche di carattere geopolitico, per i rapporti tra gli Stati dell’Est asiatico aprendo la strada a nuove e positive prospettive per lo sviluppo economico dell’area. “A beneficiarne saranno quei paesi che oggi non presentano una crescita interna adeguata, in primis il Giappone, che per molto tempo ha assunto un ruolo marginale nello scacchiere economico e finanziario e che ora potrebbe ritrovare uno spazio più definito e costruttivo soprattutto in un momento storico in cui la leadership economica degli Stati Uniti viene seriamente messa in discussione” conclude Allegri.