La crescente frequenza degli eventi climatici estemi ha spinto il governo a rendere obbligatoria per le imprese la copertura contro i rischi provocati da alluvioni, inondazioni e terremoti. L’articolo 24 della bozza di legge di Bilancio 2024 prevede, infatti, che l’assicurazione contro le calamità naturali diventi obbligatoria per tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia. Lo Stato verrà incontro alle compagnie assicurative offrendo una parziale garanzia su quelli che saranno gli esborsi collegati a queste polizze, di fatto rendendosi disponibile a contribuire in caso di calamità che, altrimenti, peserebbero parecchio sui conti delle assicurazioni.
Secondo il testo provvisorio, le imprese avrebbero tempo fino al 31 dicembre 2024 per dotarsi di una polizza contro le catastrofi naturali (definite nel testo come coperture contro i “sismi, le alluvioni, le eruzioni vulcaniche, i fenomeni di bradisismo, le frane, le inondazioni e le esondazioni”). Per le imprese inadempienti, l’Ivass sarebbe chiamata a infliggere sanzioni amministrative non inferiori a 200mila euro e fino a 1 milione di euro.
Per rendere più efficace la copertura, il contratto sottoscritto dalle imprese per la copertura dai rischi catastrofali non potrà prevedere uno scoperto o franchigia assoluta “superiore al 10-15% del valore dei beni assicurati”. Una franchigia superiore permetterebbe alle imprese di risparmiare sul costo del premio, ma dall’altro lato depotenzierebbe la protezione del contratto.
Una svolta soprattutto per micro e piccole imprese
La misura, qualora dovesse essere confermata in sede parlamentare, inciderebbe soprattutto sulle micro e piccole imprese. Secondo i dati più recenti pubblicati dall’Ania sulle coperture catastrofali in Italia, aggiornati a fine 2021, solo il 3,4% delle ubicazioni riferite a micro imprese (meno di 10 occupati) erano coperte da assicurazioni contro le alluvioni e solo l’8,4% contro i terremoti. Percentuali che restano basse anche per le piccole imprese (fino a 49 occupati), assicurate al 28,2% contro le alluvioni e al 32,2% contro i terremoti. I dati migliorano nettamente fra le imprese medie, assicurate per circa due terzi, mentre la legge poco cambierebbe lo stato di cose per le grandi imprese che già oggi risultano quasi interamente assicurate da questi rischi.
Il provvedimento proposto in Manovra, “rappresenta un passo fondamentale verso la protezione di individui e imprese in caso di eventuali eventi catastrofici e mette in evidenza l’importanza di disporre di un’assicurazione di questo tipo in un mondo sempre più incerto”, ha commentato Paolo Tanfoglio ceo della società insurtech Lokky.
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Le garanzie statali
Le compagnie di assicurazione hanno sempre sottolineato come introdurre coperture obbligatorie, a fronte dei danni catastrofali che sempre più spesso colpiscono famiglie e imprese in Italia, non sarebbe stato sufficiente per garantire una sostenibilità in termini di costo. L’equilibrio proposto da Palazzo Chigi, in questo caso, consiste nel coinvolgimento di Sace, “autorizzata a concedere, in favore degli assicuratori e riassicuratori del mercato privato […] una copertura fino al 50 per cento degli indennizzi cui i medesimi sono tenuti a fronte del verificarsi degli eventi di danno dedotti in contratto e comunque non superiore a 5.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026”. Ogni anno quindi, Sace, società controllata dal ministero dell’Economia sarebbe pronta coprire danni fino a 5 miliardi di euro.