L’ultimo catalogo di Pandolfini proponeva una selezione di opere d’arte accomunate da qualità e ricerca tra pittura, scultura e “arti minori” di un importante collezionista fiorentino. Con un prezzo medio di aggiudicazione di 20.851 euro a lotto, l’asta ha ottenuto un successo molto buono: il 77% dei lotti è stato venduto e il fatturato totale è stato di 1.417.878 euro, pari al 164% del monte stime. Le aggiudicazioni per lo più sono state vicine alla cifra massima della forchetta di valutazione. Diversi lotti hanno fatto decisamente meglio, toccando cifre esponenziali rispetto alle richieste.
Boccia veneziana, 32.760 euro
Innanzitutto, i collezionisti hanno amato le maioliche. Quelle veneziane, quelle del “rinascimento montelupino”. Una boccia da farmacia del 1530 circa ha ottenuto 32.760 euro (lotto 32), mentre le maioliche uscite dalle fornaci del “borgo murato” sono state tutte aggiudicate al termine di gare emozionanti e combattutissime tra i tanti telefoni collegati, i compratori in sala e quelli attivi sulla piattaforma.
Coppia di orcioli aggiudicata a 75.600 euro
Una coppia di grandi orci farmaceutici decorati “alla foglia blu” sono passati di mano a 132.300 euro a fronte di una richiesta di 8.000 euro (lotto 80). Una coppia di orcioli dipinti in policromia con anse a drago è stata aggiudicata a 75.600 euro (lotto 63), mentre un’altra coppia di orcioli da farmacia, della seconda metà del XVI secolo, decorata con un motivo “a palmetta persiana” con lo stemma della famiglia fiorentina dei Catani, è stata battuta a 65.520 euro (lotto 33). Un grande rinfrescatoio decorato con un motivo di foglie ha incassato 85.680 euro (lotto 61).
Ma il top lot della sessione è stato lo stemma della famiglia Cecchi entro cornice con ghirlanda di fiori, frutta e piccoli animali. Si tratta di una terracotta invetriata di Giovanni della Robbia, che alla fine di una serrata competizione è stata aggiudicata a 138.600 euro (lotto 19).
Passando alla scultura, si segnalano i 27.720 euro con cui è passato di mano un busto virile in marmo, da inquadrare nella Firenze dei granduchi Francesco I e Ferdinando I de Medici, realizzato da uno scultore fiorentino (lotto 50). Tra i bronzi spiccano le aggiudicazioni di una coppia di figure, Giunone e Zeus, realizzate alla fine del XVI secolo in una bottega veneta: hanno più che triplicato la stima chiudendo a 16.380 euro (lotto 36); e Vulcano del veneto Tiziano Aspetti, passato di mano per 20.160 euro (lotto 38).
Tra i dipinti si segnalano le vendite de La tentazione di Cesare Dandini, elegante opera di committenza medicea (88.200 euro – lotto 49); il Battesimo di Cristo, un olio su tavola creduto perduto ancora negli anni Sessanta e restituito al catalogo di Francesco Morandini detto il Poppi alla fine degli anni ’90, aggiudicato per 57.960 euro (lotto 4). Le cornici hanno registrato un 100% di venduto. In questa occasione è stata venduta una rara raccolta di cornici da specchio rinascimentali, già appartenute alla Collezione Salvadori.
La sessione della vendita di Dipinti e sculture del secolo XIX. Ha visto spiccare – fra gli altri – il Ritratto di Silvia Levi Biondi, di Oscar Ghiglia, realizzato dopo la Biennale del 1903. Si trova in una nuova collezione per 107.100 euro (lotto 23).