Le due cause, lanciate fra lunedì e martedì, sono considerate una logica conseguenza di precedenti decisioni e dichiarazioni della Sec nelle quali le cripto-attività, secondo la linea interpretativa del regolatore statunitense, sarebbero da considerare come gli titoli finanziari – e sottostare alle stesse regole di vigilanza
La tesi è aspramente rigettata da Binance e Coinbase, che nel frattempo apre una sede a Bermuda
La Securities and Exchange Commission, l’autorità di vigilanza finanziaria americana, ha lanciato due cause contro due fra i più utilizzati exchange di criptovalute al mondo, Binance e Coinbase, accusandoli di agire come intermediari finanziari non registrati. Le due cause, lanciate fra lunedì e martedì, sono considerate una logica conseguenza di precedenti decisioni e dichiarazioni della Sec nelle quali le cripto-attività, secondo la linea interpretativa del regolatore statunitense, sarebbero da considerare come gli titoli finanziari – e sottostare alle stesse regole di vigilanza. Il ceo di Binance, Changpeng Zhao, è stato inoltre accusato di “frode civile”, mentre lo stesso exchange avrebbe mostrato, secondo la Sec, carenze nei sistemi di controllo delle manipolazioni sul trading. Entrambe le piattaforme continuano ad operare regolarmente in attesa di affrontare la battaglia legale.
La difesa delle piattaforme
Binance ha risposto alle accuse dichiarando che la Sec starebbe cercando di definire in modo unilaterale la struttura del mercato cripto. “Ora ci uniamo a una serie di altri progetti cripto che stanno subendo azioni analogamente fuorvianti da parte della Sec e difenderemo vigorosamente la nostra attività e il settore”, ha dichiarato Binance, sostenendo che “le criptovalute non rappresentano un contratto di investimento di alcun tipo e come tali non sono titoli”.
Coinbase ha insistito sulla necessità di introdurre negli Stati Uniti una legislazione specifica per il mondo delle cripto-attività. “L’affidamento della Sec a un approccio esclusivamente esecutivo in assenza di regole chiare per l’industria degli asset digitali sta danneggiando la competitività economica dell’America e le aziende come Coinbase che hanno dimostrato il loro impegno a rispettare le regole”, ha dichiarato Paul Grewal, chief legal officer e general counsel di Coinbase, invitando l’intervento del Congresso.
In assenza di una legge specifica, a pronunciarsi in merito alla natura delle cripto-attività sarà la giustizia americana la cui interpretazione avrà grandi ripercussioni sul business delle società cripto negli Stati Uniti. “Queste accuse hanno il potenziale per ridisegnare il panorama normativo degli asset digitali”, ha dichiarato lunedì Rajeev Bamra di Moody’s Investors Service e le altre società cripto potrebbero “adattare le loro pratiche di conseguenza”.
Anche nell’Unione europea la definizione delle cripto-attività non è del tutto risolta nemmeno dopo l’approvazione del regolamento MiCa. Uno studio commissionato dal Comitato economico e monetario dell’Europarlamento pubblicato il 30 aprile, infatti, aveva suggerito ai legislatori europei di definire di default tutte le cripto-attività come “titoli trasferibili”, salvo esenzioni espressamente indicate dalle Autorità nazionali competenti.
Sul crollo di Coinbase compra prontamente Cathie Wood
Coinbase, l’unica delle due società ad essere quotata in Borsa, ha perso il 20% a Wall Street il 6 giugno. Ad aver comprato subito questo ribasso si è inserita l’investitrice Cathie Wood, ha accresciuto di ulteriori 21,6 milioni di dollari le posizioni di tre fondi Etf Ark nella società (per un totale di 11,44 milioni di azioni). Il Bitcoin ha recuperato rapidamente il calo immediatamente successivo alla vicenda delle cause lanciate dalla Sec.
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Società cripto iniziano a guardare fuori dagli usi
L’interpretazione restrittiva della Sec su quelli che sono gli obblighi di trasparenza e vigilanza sulle cripto-attività solleva dubbi all’interno di un business il cui immaginario di fondo è collegato al superamento degli intermediari e della regolamentazione finanziari tradizionale.
L’equiparazione dei token agli altri titoli finanziari, che viene indicata nelle cause intentate dalla Sec ai danni di due colossi cripto, starebbe spingendo diverse compagnie del settore ad abbandonare la propria sede negli Stati Uniti e a basarsi in giurisdizioni meno invasive. Secondo quanto riporta il New York Times, Coinbase ha aperto una nuova sede a Bermuda, mentre Gemini e Bittrex, altre piattaforme di scambio di criptovalute, hanno rispettivamente richiesto una licenza negli Emirati Arabi Uniti e chiuso le proprie operazioni negli Stati Uniti.