Dopo un 2018 piuttosto complesso e anomalo sui mercati finanziari, la disordinata allocazione delle risorse ha creato nuove opportunità di investimento. Come sempre accade, le opportunità si creano in fasi di stress, difficili da gestire con il cliente, ma necessitano del corretto orizzonte temporale per essere colte. “Soprattutto quando si attraversano fasi difficili sui mercati, tornare ai fondamentali può essere utile. Dunque abbiamo messo in cantiere due prodotti chiusi dove sia le opportunità di investimento che l’orizzonte temporale sono ben definiti e ben chiari”, ha esordito Amir Kuhdari, head of sales asset management di Kairos, per inaugurare la conferenza nell’ambito della kermesse milanese dedicata al risparmio.
La prima novità nel cantiere della boutique d’investimento italiana è un prodotto Eltif (european long term investments fund), che cerca di veicolare gli investimenti, sia sulla parte azionaria che obbligazionaria, sulle small e micro cap del mercato italiano, non quotate, quotande e quotate con una capitalizzazione inferiore ai 500 milioni di euro. Questi strumenti, ha ricordato Kuhdari, nascono per creare anche in Europa un canale alternativo al canale bancario per il finanziamento dei progetti di business e private equity.
Kairos ha fatto proprio questo regolamento europeo per sostenere l’economia italiana e, più specificatamente, le eccellenze del made in Italy, che non è forte solo nelle industrie del fashion, del lusso e del food, ma anche sulla tecnologia.
“Sarà gestito con l’approccio Kairos (che in greco significa “momento giusto o opportuno”), quindi molto flessibile, ma l’orizzonte temporale e l’approccio d’investimento saranno un po’ più ‘imprenditoriali’, che significa che non ci sarà grande turnover di portafoglio ma sposeremo progetti a medio-lungo termine con imprenditori e aziende”, ha commentato l’head of sales asset management. Avrà nav semestrale, in modo da evitare il problema del cliente ossessionato dal mark-to-market, e avrà una scadenza a 6 anni, simile a quella dei fondi di private equity, più eventualmente altri 2, laddove ci fossero ulteriori opportunità da poter cogliere.
“In Italia abbiamo un indice che mal rappresenta l’economia italiana, perché buona parte di esso è ancora composto dal settore finanziario che non presenta grosse opportunità di investimento.
Ma c’è anche un’economia in Italia che è riuscita a far veramente bene in tutti questi anni e che si è appena affacciata al mercato quotato, magari sull’aim o direttamente sull’mta.
Per investire in queste tipologie di aziende – e non azioni, perché compriamo la storia aziendale, l’imprenditore, il management – con tranquillità in merito alla volatilità a breve dei listini e con l’obiettivo di approfittare di eventuali scossoni dei mercati o opportunità, è necessario allungare l’orizzonte temporale e realizzare un prodotto dove la certezza delle masse sia la base per garantirne la liquidabilità.
Un prodotto che permetta di affrontare il mercato senza l’incubo di limitare l’investimento e che ci permetta di sfruttare la nostra esperienza sui mercati e i contatti con le imprese”, ha specificato Massimo Trabattoni, head of italian equity di Kairos.
L’Eltif di Kairos sarà un prodotto retail, adatto soprattutto a una clientela private, con soglie di accesso che vanno dai 30 ai 50 mila euro.
L’altro prodotto in cantiere, nato dal confronto con i distributori di Kairos che avevano chiesto un fondo alternativo alla liquidità “parcheggiata”, è molto semplice, sarà focalizzato su titoli societari europei e punterà ad ottenere un rendimento lordo annuo di almeno il 3%. In questo senso oggi è il “momento ideale”, poiché si registra un allargamento dello spread e le banche centrali sono nuovamente accomodanti sul mercato.
Il Target Bond ucits avrà una scadenza di 3 anni con nav giornaliero e livello di rischio molto contenuto (2 di 7), perché sarà monitorato quotidianamente per eliminare il mark-to-market.
“Soprattutto dopo il 2018, il back to basic diventa essenziale”, ha commentato Rocco Bove, head of fixed income.
“Il cliente, investendo da solo, entrerebbe su 5-6 titoli con costi altissimi. Noi offriamo diversificazione con costi accessibili solo ad investitori istituzionali e una consolidata expertise. L’unico rischio è quello di credito perché, fissando l’orizzonte temporale e ponendoci un obiettivo target, riusciamo ad eliminare il rischio tasso e il rischio liquidabilità delle posizioni”, ha concluso il gestore di Kairos.