L’anno scorso la tassazione media sulle imprese in Italia è scesa al 52,7% grazie
Il 98% delle imprese italiane è composto da realtà di piccole e medie dimensioni
Stando a quanto emerge dal recente studio condotto dall’Osservatorio sul fisco di Cna, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, alla luce degli ultimi interventi del legislatore in Italia il fisco sembra essersi alleggerito per chi fa imprenditoria in Italia. Tuttavia, sono ancora molte le storture e le cose da migliorare.
Il fisco cambia da regione in regione
Dal report “Comune che vai fisco che trovi” emerge che, benché quasi omogeneamente il tessuto imprenditoriale italiano, tanto al nord quanto al sud, è composto al 98% da imprese di piccole dimensioni, vi sono profonde disomogeneità territoriali sul fronte fiscale. Il peso del fisco infatti cambia e incide diversamente anche in base al territorio e alla città in cui le diverse imprese italiane sono stabilite.
Sul tema delle tasse, si legge nel documento, “risalta che nei comuni con i servizi peggiori il peso delle tasse è maggiore”. Ad esempio, al Nord si pagano meno tasse rispetto al Sud.
Bolzano resta al primo posto con un total tax rate pari al 46,7% mentre all’ultimo posto tra i capoluoghi di provincia c’è Agrigento con il 58%.
Le differenze nella tassazione dipendono dalla Tari e dalle rendite catastali che non sono allineate ai valori commerciali. Anche se la pressione fiscale è scesa resta comunque elevata. A Bolzano l’impresa deve lavorare fino al 18 giugno per pagare le tasse mentre ad Agrigento è necessario continuare a lavorare fino al 30 luglio.
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Diminuisce la tassazione per le imprese
L’anno scorso la tassazione media sulle imprese in Italia è scesa al 52,7% grazie:
- alla deduzione Imu del 100%
- all’eliminazione dell’Irap
- alla rimodulazione dell’Irpef.
La pressione fiscale a livello globale è scesa di 7,5 punti percentuali e si è ridotta anche la distanza tra i comuni più virtuosi e quelli dove il peso delle tasse è maggiore, da 16 punti a 11,3.
Quali priorità per le imprese e quali novità?
Tra i temi più rilevanti, uno sicuramente attiene a quello delle politiche del lavoro stante la sempre maggiore difficoltà delle imprese di trovare personale qualificato.
Inoltre, come evidenziato da molte Pmi, un altro tema attiene alla possibilità di facilitare l’accesso all’autoproduzione di fonti rinnovabili e ai sistemi fiscali premiali, quale l’ecobonus.
La riforma del fisco in Italia porterà sicuramente maggiori benefici per chi decide di investire nelle piccole e medie realtà imprenditoriali. Come sottolineato dal vice ministro per l’economia Leo, infatti, la misura che prevede in ottica premiale di introdurre un’imposta globale minima al 15% per chi investe in aziende italiane è sicuramente una misura che faciliterà la semplificazione del nostro sistema fiscale.