Anche gli investitori retail cinesi fanno buon viso a cattivo gioco puntando con decisione sul Giappone mentre il mercato azionario cinese ha ceduto il passo dopo i fasti di inizio anno. Quello che a detta di molti l’anno era destinato ad essere l’anno della Cina in scia alla riapertura post-covid, ad oggi sta riservando dei risultati contrastanti complice la ripresa economica della Cina più lenta del previsto e le tensioni con gli Stati Uniti che hanno frustrato gli investitori con l’azionario cinese che ha azzerato i guadagni da inizio anno.
Splende invece il sereno in Giappone con la Borsa di Tokyo reduce dai massimi a oltre tre decenni e Warren Buffett che ha aumentato la sua esposizione al paese nipponico che ora è la sua seconda maggiore allocazione dopo gli Stati Uniti.
Gli investitori retail cinesi si sono mostrati molto reattivi a leggere la situazione e a maggio, stando ai dati di Mizuho Securities Co., hanno aumentato notevolmente le esposizioni sull’equity made in Japan: il patrimonio gestito per l’ETF China AMC Nomura Nikkei 225 è aumentato di quasi il 300% lo scorso mese raggiungendo i 213 milioni di yuan ($ 29,8 milioni), mentre quello dell’E Fund Nikko Asset Management Nikkei 225 ETF è salito del 236% a 171 milioni di yuan. Entrambi i fondi sono “cresciuti grazie agli investimenti degli investitori retail”, spiega Mizuho.
A maggio Il Nikkei 225 è salito del 7% circa rispetto al tonfo del 5,7% nell’indice cinese CSI 300.
I cloni per posizionarsi sul Giappone
Per gli investitori retail sono molte le opzioni per prendere un’esposizione allargata sull’azionario giapponese. Il mercato giapponese degli Etf, che vale circa 60 trilioni di yen, è dominato da Etf indicizzati a Topix e Nikkei 225, mentre in Europa prevalgono come numerosità gli Etf che hanno come sottostante l’Msci Japan, indice che vanta una buona diversificazione con la presenza di circa 240 titoli al suo interno, in linea con i 225 dell’indice Nikkei, mentre il Topix annovera circa 2.000 titoli.
Nell’indice Msci Japan, che da inizio anno segna un balzo del 15% circa, il titolo con maggior peso specifico è Toyota con il 4,3% (dati a fine maggio 2023), seguita da Sony (3,53%), Keyence (2,80%) e Mitsubishi UFJ Financial Group (2,37%).
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