Chiara Ferragni: “L’idea di avere un fondo nel capitale l’abbiamo sempre avuta in mente, ma prima dovevamo mettere l’azienda finanziariamente a posto e ritrovare l’armonia”
Fenice è partecipata dalla Ferragni al 32,5%, dai soci Paolo Barletta (40%), Nicola Bulgari (13,75%) e dalle famiglie Barindelli e Morgese (13,75%)
Un’inchiesta di Mf fashion ha rivelato che il brand di Chiara Ferragni potrebbe valere tra gli 80 e i 160 milioni di euro. E ci sarebbero già oltre 10 fondi di private equity interessati
Ricordiamo che ad oggi Fenice è partecipata dalla Ferragni al 32,5%, dai soci Paolo Barletta (40% attraverso Alchimia), Nicola Bulgari (13,75%) e dalle famiglie Barindelli e Morgese (13,75% attraverso Esuriens). In vendita, secondo Il Sole 24 Ore, sarebbe fino al 66% del capitale della società e il principale candidato all’uscita sarebbe Alchimia. Stando alle ipotesi che circolano tra gli addetti ai lavori, laddove i soci attuali decidessero di uscire si tratterebbe di un “liquidity event”, per cui ad azionisti industriali se ne sostituirebbero di finanziari. Qualora invece i soci rimanessero, si tratterebbe di un aumento di capitale in cui un fondo di private equity otterrebbe la maggioranza finanziaria ma non la guida operativa. Con le risorse ottenute, la società potrebbe poi avviare strategie di crescita interna o per acquisizione. Per attrarre investitori, intanto, dovrà costruire un piano di crescita in cui giustifichi l’iniezione di cassa, come questi fondi saranno successivamente impiegati ed entro quanto tempo renderanno.
Un’inchiesta di Mf fashion ha rivelato che il brand di Chiara Ferragni potrebbe valere tra gli 80 e i 160 milioni di euro. E ci sarebbero già oltre 10 fondi di private equity interessati. I dati dei bilanci depositati rivelano che la società ha registrato un fatturato di 1,19 milioni nel 2020, di 1,048 milioni nel 2019 e di 1,6 milioni nel 2018. Le stime diffuse in occasione dell’annuncio al Corriere Economia parlano inoltre di una Fenice con un fatturato aggregato di 61 milioni nel 2022 (+130 milioni), con ricavi da royalties per 12,5 milioni (+172%) e un margine operativo lordo di 2,4 milioni.