Venture capital e private equity in manovra sulla finanza digitale
I rendimenti per i fondi di venture capital seguono il principio di Pareto: l'80% dei ritorni viene dal 20% degli investimenti effettuati, presentando ritorni fino a 300-400 volte l’investimento iniziale
Secondo KPMG, nei primi 6 mesi del 2021 gli investimenti globali nel fintech da parte dei venture capital hanno raggiunto il valore di 52,3 miliardi di dollari. In Europa sono stati investiti complessivamente 15 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2021, contro i 9 dell’anno precedente
È fondamentale che scouting e screening delle opportunità di investimento siano affidati a un operatore che conosca in profondità le dinamiche di mercato in atto e sia in grado di valutare sul nascere le iniziative imprenditoriali più valide
Per quanto riguarda gli investimenti nel settore, i fondi di private capital (private equity e venture capital) offrono la flessibilità di investire nelle diverse fasi del ciclo di vita tecnologico di un'azienda. Tra le ultime operazioni condotte da private equity, si segnalano l'acquisizione da parte di Ocs, società tecnologica controllata dal private equity italiano Charme Capital Partners, della fintech Redo; l'opa lanciata dal private equity internazionale Gilde su Tas, gruppo fintech milanese, specializzato in soluzioni software per la monetica, i pagamenti elettronici e i mercati finanziari, quotato a Piazza Affari. Visto il grado di maturità del fintech in Italia, nel nostro paese prevalgono gli investimenti in venture capital nel settore. “Sicuramente l'ecosistema fintech europeo è in fermento e nei prossimi mesi assisteremo a diverse operazioni di exit (in Uk, Francia, ma non solo) che da un lato fungeranno da catalizzatore per l'intero settore, e dall'altro genereranno ritorni importanti per gli investitori dei fondi coinvolti”, prevede il managing partner di United Ventures.
I rendimenti per i fondi di venture capita seguono il principio di Pareto: l'80% dei ritorni viene dal 20% degli investimenti effettuati, presentando ritorni fino a 300-400 volte l'investimento iniziale, stima Gesess. Con un orizzonte temporale di medio-lungo periodo: ci aggiriamo attorno ai 3-5 anni, precisa Beltrame. In ogni caso, i rendimenti interessanti non devono far abbassare la guardia. “Trattandosi di un'attività di investimento con un alto rapporto rischio/rendimento, è fondamentale che scouting e screening delle opportunità di investimento siano affidati a un operatore che conosca in profondità le dinamiche di mercato in atto e sia in grado di valutare sul nascere le iniziative imprenditoriali più valide”, suggerisce Gesess. Fermo restando che l'investimento in venture capital deve riguardare una piccola parte del patrimonio del risparmiatore e rientrare all'interno di una strategia di costruzione di un portafoglio diversificato. Operativamente, è possibile investire nel fintech sia indirettamente, attraverso la sottoscrizione di fondi di venture capital, sia direttamente, grazie all'angel investing. Anche se, attraverso la proattività di un operatore qualificato di venture capital, l'investitore ha accesso a operazioni a cui non potrebbe arrivare altrimenti, conclude Gesess.
(Articolo tratto dal magazine We Wealth di febbraio 2022)
