La sostenibilità? Non è questione di moda, ma di risultato

Il 94% degli indici sostenibili, che si parli di Stati Uniti, Europa e in generale di panieri globali, ha registrato una migliore performance o un minore drawdown rispetto agli equivalenti non Sri
In assenza di una tassonomia condivisa e per valutare in modo coerente le aziende da includere in portafoglio, BlackRock ha creato un team dedicato, il BlackRock Sustainable Investing (BSI), che fornisce le linee guida e le best practices nell'ambito della sostenibilità, collaborando con oltre 1,500 aziende su tematiche Esg
Secondo il Governance & Accountability Institute, l'86% delle aziende dell'indice S&P500 nel 2018 ha reso disponibile il proprio bilancio sostenibile, contro un 20% appena del 2011
Partiamo da un confronto diretto: portafogli sostenibili vs portafogli tradizionali. Chi ha reagito meglio alla crisi di Covid-19?
Secondo i dati analizzati da BlackRock, nel primo trimestre 2020, il 94% degli indici sostenibili, che si parli di Stati Uniti, Europa e in generale di panieri globali, ha registrato una migliore performance o un minore drawdown rispetto agli equivalenti non Sri (dall'inglese Sustainable and responsible investment). A riprova di ciò, al 31 di marzo 2020 l'indice MSCI World segnava un movimento pari al -23%, mentre l'Msci World Sri presentava un -19% dall'inizio della pandemia. Questo è un primo dato di fatto. Non si tratta di una moda, ma di vero e proprio valore finanziario. Lo si vede anche dalle scelte degli investitori: se guardiamo ai flussi in entrata sia italiani, che europei, l'industria dei fondi sostenibili ha continuato a raccogliere capitali durante tutta la fase di correzione. Secondo le analisi Morningstar, infatti, rispetto agli investimenti tradizionali, l'industria delle tematiche sociali, ambientali e di governance (Esg) ha continuato a crescere”.
Questo per quanto riguarda quindi gli effetti dell'investimento. Cosa dire circa la percezione del tema Esg?
“Stabilito che Esg non è il fenomeno del momento ma un trend secolare, Covid-19 ha portato un altro cambiamento: se prima si sentiva parlare soprattutto della E, intesa come il rispetto e dell'ambiente, la crisi sanitaria ha messo al centro dell'attenzione la S del sociale, che riguarda il rispetto delle persone e che in tema societario si declina nella soddisfazione dei dipendenti”.
Entrando più nel dettaglio, cosa significa integrare un processo di selezione sostenibile in portafoglio? In altri termini: cosa viene escluso e perché...
“Integrare il rispetto dei criteri Esg nel processo di investimento non è un qualcosa di immediato; è un percorso che necessita di tempo. Su cosa basiamo il nostro? Anzitutto sulla misurazione dell'impatto che i criteri Esg hanno in termini di rapporto rischio/rendimento nel medio lungo termine. In secondo luogo, sull'inclusione di queste considerazioni nella selezione di portafoglio, nonché sull'esclusione di alcuni settori che di certo non rispettano i criteri di sostenibilità. Infine, sulla creazione di soluzioni di investimento sostenibili capaci di soddisfare le esigenze dell'investitore".
Scopri di più sugli investimenti sostenibili di BlackRock
"In assenza di una tassonomia condivisa e per valutare in modo coerente le aziende da includere in portafoglio, BlackRock ha creato un team dedicato, il BlackRock Sustainable Investing (BSI), che fornisce le linee guida e le best practices nell'ambito della sostenibilità, collaborando con oltre 1,500 aziende su tematiche Esg. Il team BSI interviene inoltre in maniera attiva, utilizzando il proprio voto di investitore per rendere il modello di business di queste società in grado di generare valore sostenibile nel lungo termine”.
Come avviene, nel concreto, la selezione di un titolo Esg in BlackRock?
“Come BlackRock, articoliamo l'iter d'investimento in tre criteri. Il primo è quello dell'avoid, che evita determinate società o settori che di sicuro non rispettano principi sostenibili (ad esempio gioco d'azzardo, armamenti, tabacco e produzione di carbon fossile). Il secondo è quello dell'advance, che promuove determinati comportamenti virtuosi nell'ambito della sostenibilità. A sua volta, la soluzione di portafoglio sostenibile può seguire due vie: quella dell'enhanced, dove si aggiungono alcuni parametri Esg andando a selezionare solo i titoli che rispettano i parametri chiave; o quella del SRI, dove si va ad applicare un approccio best in class non solo escludendo i settori vietati, ma selezionando solo quelli con i rating migliori”.
Come si combina l'iter di investimento con la gestione del rischio?
“Partendo da un concetto più generale, la gestione del rischio non è altro che la gestione e l'analisi dei dati a disposizione applicata alle scelte di portafoglio. La tecnologia di Aladdin, piattaforma proprietaria di BlackRock, permette di raccogliere ed elaborare dati, ricerche e metriche relative a tematiche di sostenibilità, di ottimizzare i portafogli in ottica Esg e di applicare strumenti per il monitoraggio, la simulazione degli scenari possibili e lo stress testing dei portafogli.
La valutazione della solidità aziendale, oggi come oggi, prescinde infatti, sempre, dalla virtuosità dell'azienda in ambito sostenibile, e non solo in termini di impatto ambientale: una società con un management meglio organizzato, dipendenti soddisfatti e prontezza di reazione nei momenti di difficoltà ha di certo migliori possibilità di performare bene nel lungo termine. Tale analisi va poi ad unirsi a quella più tradizionale delle valutazioni aziendali, della solidità di bilancio e delle capacità di reazione anche nel worst case scenario.
Le informazioni fornite secondo principi contabili tradizionali, come Ifrs e Gaap, non sono quindi più sufficienti per rappresentare un quadro completo dei dati rilevanti per gli investitori, ovvero l'insieme integrale dei rischi, delle opportunità e delle sfide affrontate dalle società”.
Investitori più inclini a scegliere asset sostenibili. Com'è cambiato il modo in cui le aziende affrontano il tema?
“La crescente sensibilità al ruolo della sostenibilità la si può notare semplicemente dal fatto che, nel corso degli ultimi anni, sempre più aziende scelgono di pubblicare dati relativi al proprio profilo di sostenibilità e alle misure adottate per migliorare il rispetto dei parametri Esg (secondo il Governance & Accountability Institute, l'86% delle aziende dell'indice S&P500 nel 2018 ha reso disponibile il proprio bilancio sostenibile, contro un 20% appena del 2011). Il fatto che le aziende decidano di mettere i propri dati a disposizione del mercato rende le loro strategie più facilmente accessibili, interpretabili e comparabili rispetto al passato, permettendo una migliore valutazione del rischio”.