Trimestrali: le banche americane battono le aspettative

Il 15 ottobre si è conclusa l'earnig season delle grandi banche americane. Lunedì sarà il turno di quelle europee
Se da un lato, quasi tutti gli istituti hanno battuto le aspettative di inizio trimestre e in alcuni casi hanno mostrato anche una crescita rispetto l'anno scorso, dall'altro lato altri istituti finanziari soffrono pesantemente sia in termini di utili che di quotazione borsistica
Credit Suisse si aspetta uno scenario altrettanto frammentato in Europa, anche su una prospettiva di più lungo termine
Banche americane in chiaroscuro
Le notizie più positive arrivano da Goldman Sachs, Morgan Stanley e Jp Morgan. Oltre a battere le previsioni degli analisti, i tre colossi della finanza statunitense, nonostante la crisi, sono riusciti a registrare profitti superiori rispetto al dato di un anno fa. In particolare i profitti trimestrali per Goldman Sachs sono stati pari a $3,62 miliardi a fronte di un fatturato di $10,78 miliardi. Quasi il doppio di quanto annunciato a ottobre scorso. Anche Morgan Stanley ha conosciuto una crescita degli utili notevole (25%), mentre Jp Morgan, pur rimanendo in territorio positivo, si è accontentata di un aumento dei profitti del 4%.
Wells Fargo, Citigroup e Bank of America mostrano l'altra faccia della medaglia, con profitti in calo del 56%, del 34% e del 16%. Se tuttavia Citigroup e Bank of America, perlomeno, hanno dato un segnale di forza battendo le aspettative degli analisti, Walls Fargo ha deluso. Gli utili per azioni sono pari a 42 centesimi, meno dei 44 stimati da FactSet.

C'è chi sale e chi scende
Guardando ai mercati, le quotazioni borsistiche rispecchiano abbastanza i dati dei bilanci. Nel terzo trimestre il titolo di Jp Morgan è salito del 2,3%, seguito da Bank of America (+1,4%), Goldman Sachs (+0,2%) e Jp Morgan (+0,1%). Forte cali invece per Wells Fargo e Citigroup, i cui titoli vengono venduti rispettivamente al 8,8% e al 15,6% in meno rispetto a fine giugno.
Lo stato patrimoniale rimane solido nonostante i bassi margini
Andando oltre questi dati We Wealth ha chiesto ad Alberto Artoni, portfolio manager Us Equity di AcomeA sgr, quale sia il quadro emerso a livello aggregato da queste trimestrali. Se da una parte gli aspetti positivi secondo l'esperto sono la riduzione degli accantonamenti sui crediti e le buone performance registrate dalle banche d'investimento, per via degli elevati scambi sui mercati finanziari, l'aspetto deludente di questa earning season è la contrazione del margine di interesse. “Le banche americane avevano significativamente beneficiato del ciclo di rialzo dei tassi negli scorsi anni e, in modo speculare, risentono oggi dell'azione particolarmente accomodante della Federal Reserve”, afferma Artoni il cui giudizio finale è comunque positivo: “Nel complesso l'adeguatezza patrimoniale rimane solida per il sistema, evidenziando come questo periodo di crisi sia sì un problema per il conto economico, ma certamente non uno stress per lo stato patrimoniale delle principali banche a stelle e strisce”.
Lunedì al via le trimestrali europee
Conclusa un'earning season americana se ne apre un'altra, tutta europea. A partire dal 19 ottobre, infatti, su un calendario non così concentrato come quello Usa, sarà il turno delle banche del Vecchio continente.

