Il recente passato ha mostrato come una questa corsa speculativa ha un finale tragico
Durante il grande crollo azionario della dot-com bubble, le azioni con rapporto Ev/Sales elevato hanno registrato un calo dell’80%
Durante il grande crollo azionario della dot-com bubble, le azioni con rapporto Ev/sales elevato hanno registrato un calo dell’80% in confronto a circa il 53% degli altri quantili all’interno del Russell 1000. Lo spread tra i due gruppi (long value stocks e short growth stocks) è aumentato negli anni a seguire il 2000 e nuovamente dopo la grande recessione.
“Questo potrebbe accadere nuovamente ma non possiamo prevederne il momento. Infatti, lo spread ha raggiunto i minimi durante il mese di agosto dello scorso anno e da allora è aumentato (le azioni value hanno nuovamente sovra-performato), il che è correlato al crescere dei tassi di interesse e alla reflazione”, si legge nella nota.
Attenzione però perché il fenomeno delle bubble stocks coinvolge anche altre società oltre che quelle della Silicon Valley. “Restiamo dell’idea che la trasformazione green rimarrà uno dei principali trend di mercato nei prossimi 10 anni, sebbene quest’anno sarà più probabile assistere ad una divisione dei titoli green tra quelli di “qualità” e quelli maggiormente speculativi” sottolinea il report.
Le società a cui fare attenzione
Nella tabella riportata si possono vedere le società statunitensi ed europee con un valore di mercato superiore ai 10 miliardi di dollari che hanno il rapporto Ev/sales più elevato (in ordine in base alla capitalizzazione di mercato).
Come si osserva, la lista comprende molte azioni note, appartenenti principalmente al settore tecnologico, ma sono presenti anche alcune azioni green.
“Dato che una gestione del rischio prudente include la diversificazione attraverso molti asset che non sono correlati tra di loro e di evitare fonti di rischio certe, abbiamo identificato alcune azioni con alto rapporto Ev/Sales e, quindi, tra le più pericolose in termini di rischio, sostenendo che gli investitori con portafogli molto concentrati sulle posizioni seguenti dovrebbero considerare il livello di rischio che sono disposti ad assumersi” conclude lo studio.