In cerca di diversificazione: l’importanza dei mercati di frontiera

PureProfile ha pubblicato i risultati di una survey, condotta per Dragon Capital, da cui emerge come, secondo i gestori europei, i mercati di frontiera offrano delle grandi opportunità d'investimentoo
Nel 2021 l'indice MSCI Frontier market ha reso 20,09% per una sovraperformance rispetto all'indice MSCI All World dell'1,05%
Per il 26% degli intervistati il Vietnam è il mercato di frontiera dai rendimenti più interessanti nel lungo termine
Non solo mercati emergenti e mercati sviluppati. Un portafoglio ben diversificato non può mancare anche di una quota investita nei mercati di frontiera. È quanto emerge da uno studio condotto da PureProfile tra investitori istituzionali e gestori patrimoniali di tutta Europa – con in gestione collettivamente oltre 520 miliardi di dollari di asset - che identifica questi mercati come fondamentali per la diversificazione.
Stando ai risultati del sondaggio più della metà dei rispondenti alla survey (53%) è infatti fortemente d'accordo che i mercati di frontiera offrano interessanti vantaggi di diversificazione rispetto ai mercati emergenti e sviluppati. Della restante percentuale quasi la totalità (46%) concorda che comunque, seppur non così in misura così evidente, i benefici di investire in questi mercati esistono. Certo è – così la pensa la maggioranza degli intervistati (85%) - che questi mercati talvolta nascondano delle opportunità d’investimento incredibili e difficili da trovare altrove.
L'interesse per i mercati di frontiera riflette l'impressionante performance registrata lo scorso anno. Il passaggio dai titoli sensibili ai prezzi del petrolio con sede in Medio Oriente alle aziende manifatturiere e specializzate dell'Asia ha contribuito a buona parte del rendimento dell'indice MSCI Frontier market, che nel 2021 ha segnato il +20,09% per una sovraperformance rispetto all'indice MSCI All World dell'1,05%. In questo indice, e in generale negli indici di mercato relativi a tale categoria, sono rappresentati Paesi africani, quali Nigeria, Ghana, Angola e Kenya. In Medio Oriente figurano Iraq, Giordania e Pakistan, in America centrale e meridionale Costa Rica, Giamaica, Paraguay e Bolivia, in Asia Mongolia, Sri Lanka e Vietnam. Proprio quest’ultimo è stato il top performer tra i mercati di frontiera registrando nel 2021 un rendimento del 39%, e nel sondaggio è stato indicato dal 26% come il mercato dai rendimenti più interessanti a lungo termine.
Per quanto riguarda i fattori più importanti nella scelta di un gestore di fondi di frontiera, più di nove investitori su dieci hanno indicato il track record (95%) e la longevità del fondo (93%), come le variabili determinanti.
Tuan Le Anh, Deputy cio di Dragon Capital, il più grande asset manager del Vietnam, ha dichiarato: "I mercati di frontiera hanno alti tassi di crescita del pil e godono di periodi di rapida urbanizzazione, di crescente formazione della classe media, di aumento dei consumi interni e di elevati livelli di investimenti diretti esteri, tutti fattori che rendono interessanti le opportunità di investimento. Man mano che poi i mercati di frontiera continuano a evolversi e ad abbracciare la tecnologia digitale, ci aspettiamo di trovare un bacino sempre più ampio di titoli interessanti".