Pessimisti, ma non troppo. Sulla scia dei dati sull’inflazione in miglioramento e della riapertura della Cina i gestori di fondi hanno infatti rivisto le loro valutazioni per i mesi a venire. Se è vero che da una parte i big della finanza vedono ancora nubi all’orizzonte, dall’altra iniziano a convincersi che quella che colpirà i mercati sarà una pioggerellina, e non un temporale. Tant’è che sono tornati ad investire, con la liquidità media in portafoglio che si è ridotta fino a circa il 5%.
Recessione (meno) probabile
È quanto emerso dalla consueta survey mensile di Bank of America, secondo cui il primo dato che fan ben sperare i gestori è la riapertura della Cina. La decisione di Pechino di abbandonare la politica zero-covid ha impatto infatti direttamente sulle previsioni globali di crescita. Ora solo un gestore su due – il livello più basso dallo scorso luglio – si aspetta che l’economia globale entrerà in recessione nel corso del prossimo anno. A novembre la percentuale dei pessimisti era addirittura del 77%. Ad ogni modo è probabile che Europa e Stati Uniti non si salveranno dalla contrazione del pil. Il rallentamento economico in queste aeree dipenderà molto dalla condotta monetaria delle banche centrali, che per il 70% degli intervistati avrà un impatto ancora negativo. La buona notizia è che la stragrande maggioranza dei gestori (83%) è dell’avviso che l’inflazione è destinata a ridursi nel corso dell’anno.
Rally di inizio anno? Falsa partenza
Nonostante il forte rally dei mercati azionari di queste settimane, la maggior parte dei partecipanti non ritiene che il mercato abbia raggiunto il minimo del ciclo, con il 73% degli intervistati che prevede un nuovo minimo in risposta alla stretta monetaria e al rallentamento della crescita. Solo il 5% vede un ulteriore rialzo per le azioni europee. Tuttavia, gli investitori sono sempre più ottimisti nel medio termine: il 70% vede un rialzo per le azioni europee nei prossimi 12 mesi, rispetto al 58% del mese scorso. Un 4% netto dichiara di sovrappesare le azioni europee in un contesto globale, il dato più alto dallo scorso febbraio.
Banche, il settore su cui puntare?
A livello settoriale, il 34% degli investitori prevede un nuovo ribasso per i ciclici rispetto ai difensivi, mentre il 27% ritiene che i ciclici possano salire ulteriormente (in leggero aumento rispetto al 24%). La percentuale di chi invece ritiene che i titoli di alta qualità supereranno quelli di bassa qualità nel prossimo anno è scesa dal 74% del mese scorso al 59%, mentre la percentuale di chi pensa che il “value” supererà il “growth” è salita dal 18% al 41%. Il settore assicurativo rimane il più popolare tra quelli sovrappesati, seguito dalle banche, che hanno registrato un forte aumento del posizionamento degli investitori e che gli investitori considerano il settore più sottovalutato.