Gli analisti di Capgemini prevedono un calo della ricchezza globale tra il 6% e l’8% alla fine di aprile 2020, rispetto a dicembre 2019
La pandemia ha avuto pesanti ripercussioni per gli individui ad alto reddito, bisogna però guardare avanti visto i nuovi trend che si stanno andando a sviluppare. Il report evidenzia tre tendenze: la sostenibilità, la personalizzazione e la tecnologia
La pandemia ha quindi avuto pesanti ripercussioni per gli individui ad alto reddito. Bisogna però guardare avanti visto i nuovi trend che si stanno andando a sviluppare. Il report, in particolare, ne evidenzia tre: la sostenibilità, la personalizzazione e la tecnologia.
Investimenti green
La sostenibilità sta guadagnando sempre più terreno dopo la pandemia. E infatti il segmento degli ultra-Hnwi risulta essere molto attivo su questi temi, tanto che il 27% ha espresso interesse per gli investimenti sostenibili, mentre il 40% si è detto disposto a investire in sostenibilità. Gli Hnwi prevedono di destinare il 41% del loro portafoglio a questo genere di prodotti entro la fine del 2020. E il 46% entro la fine del 2021. Le ragioni principali che spingono l’interesse degli Hnwi verso questi investimenti sono i rendimenti più elevati e i rischi più bassi.
Il 39% si aspetta infatti di ottenere rendimenti maggiori dai prodotti di investimento sostenibili, mentre il 33% considera questi una tipologia di investimenti solidi e, al contempo, meno speculativi. Il 26% punta invece su questi prodotti perché vuole offrire il proprio contributo positivo alla società.
La personalizzazione
Questo aspetto sta diventando fondamentale per i clienti private. E infatti gli Hnwi stanno diventando sempre più critici in merito alle commissioni dei gestori patrimoniali. Il 33% afferma di non essere contento dei tassi del 2019. E la percentuale dovrebbe aumentare a causa della volatilità dei mercati. Questo potrebbe però essere una causa per lasciare la banca private di riferimento. E infatti secondo il report più di un Hnwi su cinque potrebbe cambiare il proprio wealth manager di riferimento l’anno prossimo, citando le commissioni elevate come principale causa nel 42% dei casi.
Gli individui ad alto reddito hanno anche evidenziato di preferire le commissioni basate sulla performance e sui servizi rispetto a quelle sugli asset, fattore che si traduce in una maggiore aspettativa sul valore offerto per via delle fee applicate. E infine prima della pandemia (gennaio-febbraio 2020), gli investitori hanno dichiarato di essere poco soddisfatti dei touchpoint del client journey relativi a servizi e informazioni personalizzate della loro azienda (più del 60% ha affermato di aver riportato esperienze insoddisfacenti).
La tecnologia
Avere una piattaforma, per accedere ai propri servizi bancari poco agevole non gioca a favore della banca. E infatti più del 40% degli Hnwi intervistati da Capgemini ha affermato che un’esperienza positiva presso i touchpoint ha un forte impatto sull’impressione generale di una società di wealth management. Percentuale che è destinata ad aumentare sulla scia alla pandemia del coronavirus.
Il tema della tecnologia è molto spesso sottovalutato dai gestori patrimoniale. Tanto da non considerare la concorrenza delle BigTech. Gli Hnwi sono invece fermamente convinti che i colossi del Web siano in grado di riportare performance superiori rispetto ai wealth manager tradizionali in termini di accesso alle informazioni e servizi a valore aggiunto. E infatti il 74% ha dichiarato di essere disposto a prendere in considerazione le offerte di gestione patrimoniale delle BigTech. La percentuale sale al 94% per gli Hnwi che affermano di poter cambiare la società di gestione di riferimento patrimoniale nei prossimi 12 mesi.