Intervistata da Bloomberg Cathie Wood ha affermato che il rischio maggiore per i mercati è la deflazione
Dopo aver ridotto le partecipazioni in Tesla per almeno quattro trimestri di fila, Ark ha ricominciato a comprare il produttore di auto elettriche
Venerdì 10 giugno il Bureau of Labour Statistics comunicherà i dati ufficiali sull’inflazione registrata a maggio. Anno su anno la stima degli analisti è dell’8,3%
Mentre le banche centrali, a suon di annunci e rialzi dei tassi, perseguono la stretta monetaria nel tentativo di frenare l’inflazione, i mercati sono preda della volatilità e tra i corridoi di Wall Street si inizia a parlare di stagflazione, c’è chi all’orizzonte vede tutt’altro: la deflazione. Si tratta di niente di meno di Cathie Wood, ceo e fondatore di Ark Innovation divenuta una star della finanza per i rendimenti ottenuti durante la pandemia.
Intervistata da Bloomberg mercoledì scorso, Wood è stata chiara: alla luce dei livelli raggiunti dalle scorte di magazzino delle imprese statunitensi c’è da aspettarsi una riduzione dell’inflazione nei prossimi mesi. “Non ho mai visto un’impennata delle scorte come questa nella mia carriera e sono in giro da molto tempo” ha dichiarato l’amministratore delegato di Ark Investment Management che ha poi continuato: “Il rischio maggiore per i mercati è di gran lunga la deflazione”. Conferme arrivano direttamente dalle aziende statunitensi. Target Corporation, azienda operante nel settore della grande distribuzione, ha annunciato che l’accumulo di scorte, dovuto all’impennata della domanda, ha indotto a tagliare le prospettive di profitto.
Un indizio sulla reale convinzione di Wood che i prezzi inizieranno a scendere, arriva direttamente dal suo fondo l’Ark Innovation etf, che quest’anno ha perso il 50% del suo valore dopo essere stato il grande vincitore della corsa tech inaugurata dalla pandemia. Dopo aver ridotto le partecipazioni in Tesla per almeno quattro trimestri di fila, Ark ha ricominciato a comprare il produttore di auto elettriche dopo che il titolo è crollato anch’esso di quasi il 50%, proprio per i timori circa inflazione e aumento dei tassi che hanno reso meno attraenti i fondamentali del titolo.
Ad ogni modo per ora l’inflazione non dà segni di placarsi. La Casa Bianca ha infatti diramato un comunicato in cui afferma di prevedere che “i numeri sull’inflazione che saranno resi noti alla fine della settimana si confermeranno elevati”. Per il mese di maggio, le attese sono di un’inflazione in crescita annua dell’8,3%, a fronte di una inflazione core in rallentamento dal 6,2% al 5,9%. Nonostante un leggero rallentamento rispetto ai dati di marzo (anche ad aprile l’inflazione si era attestata all’8,3%), si tratta ancora di livelli che non si vedevano da quarant’anni a questa parte.