Previdenza complementare: le novità in arrivo nella manovra

Nicola Dimitri
19.9.2023
Tempo di lettura: 3'
È al vaglio uno studio volto a facilitare l’uscita dal mondo del lavoro prima dei 70 anni

L’aggiunta della rendita integrativa complementare alla pensione pubblica potrebbe agevolare l’uscita dal mondo del lavoro con 64 anni d’età

Per attuare una riforma economicamente e socialmente sostenibile è necessario tenere conto dell’avvicendamento delle generazioni

Nuove prospettive per i Millenials?

Favorire l’accesso diretto alle pensioni contributive: è questo il progetto che, lato previdenza, orienta in questo momento il governo?

L’interrogativo sugli esiti è d’obbligo ma una pista iniziale verso questa direzione forse è tracciata. Stando infatti a quanto emerge dai lavori che al momento impegnano i tecnici del governo intenti a ristrutturare il ‘pacchetto previdenza integrativa’ (in vista della manovra che toccherà le pensioni nei prossimi mesi), sarebbero al vaglio una serie di misure volte a:

  • costruire un ponte diretto tra previdenza pubblica e privata per facilitare l’accesso alle cosiddette “pensioni contributive”
  • favorire l’aggiunta della rendita integrativa complementare alla pensione pubblica, così da agevolare l’uscita dal mondo del lavoro con 64 anni d’età e 20 di contribuzione.

In buona sostanza, ad avviso del governo, potrebbe essere una mossa efficace per andare in pensione a 64 anni, quella di accorpare la pensione pubblica alla rendita privata che discende dalla partecipazione ai fondi complementari. Altrimenti, l’alternativa per i millenials è quella di uscire dal mondo del lavoro non prima dei 70 anni.

LE OPPORTUNITÀ PER TE. Quali sono i vantaggi dei fondi pensione? Come accedere alla pensione integrativa Gli advisor selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi. TROVA IL TUO ADVISOR

Lo scoglio del calo demografico

È evidente tuttavia che per avviare consapevolmente una riforma delle pensioni strutturata e inidonea a creare più danni che benefici nel medio periodo, il governo si deve confrontare con numerose incognite e fattori. 

Tra gli elementi più determinanti occorre annoverare quello che va sotto il nome di fenomeno delle culle vuote

Il calo demografico, ci sono sempre meno nascite, e l’aumento della popolazione anziana, infatti, incide fortemente sul sistema pensionistico in quanto determina un ‘peso’ per le casse dello Stato che non è ‘controbilanciato’ numericamente da nuova forza lavoro pronta a sostituire i lavoratori in uscita.

Del resto, già quest’estate Giorgetti ha avuto modo di sottolineare che qualunque riforma previdenziale si scontra con i limiti posti dalla crisi demografica. Per attuare una riforma economicamente e socialmente sostenibile è necessario infatti tenere conto dei meccanismi di  avvicendamento delle generazioni. 

Redattore e coordinatore dell'area Fiscal & Legal di We Wealth. In precedenza ha lavorato nell'ambito del diritto tributario e della fiscalità internazionale presso primari studi legali

Cosa vorresti fare?