Secondo una ricerca di Scenari Immobiliari e Risanamento, nel 2021 le transazioni residenziali saliranno a 26.500 (+20,4%) a Milano e a 35.400 (+3,8%) nella città metropolitana, mentre nel 2022 toccheranno quota 27.700 nel capoluogo milanese e a 36.600 nei restanti comuni
Si stima un impatto sul mercato immobiliare della città metropolitana di Milano di circa 37,5 miliardi di euro di valore aggiunto, concentrato per il 70% nel comparto residenziale; solo nella città di Milano, l’impatto previsto è di circa 13,2 miliardi di euro di valore aggiunto
“Si affacciano, infatti, sul mercato nuove tipologie di domanda, sia per la casa sia per gli uffici e i luoghi del commercio”, ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, aggiungendo che si sono innescati processi innovativi importanti che possono dare un nuovo balzo allo sviluppo economico e sociale di tutta l’area e del Paese intero. “Si stanno affermando nuovi centri di gravità permanenti, nuovi poli importanti nell’area metropolitana, poli di lavoro, fabbriche, uffici, università e centri medici, che portano con sé anche nuove iniziative immobiliari, nuove infrastrutture e mobilità differenti della popolazione”, ha proseguito Breglia.
“È importante la creazione di nuovi quartieri con nuovi servizi e delle nuove risposte a nuove domanda. Abbiamo bisogno di una politica strategica della città – ha aggiungo Davide Albertini Petroni, managing director di Risanamento – Abbiamo una potenzialità superiore a molte città europee, abbiamo tanti operatori che possono aiutare questo viluppo. La sfida vera è quindi quella di coniugare l’attività di coordinamento della politica con l’attività imprenditoriale che possiede Milano stessa”.
L’indagine di Scenari Immobiliari ha stimato una nuova domanda residenziale, per l’area metropolitana (città inclusa) di almeno 46mila nuove case, che dovranno essere realizzate secondo i nuovi bisogni post-pandemia: luce, spazi esterni, in una parola vivibilità. La nuova domanda di uffici è invece pari a 650mila metri quadrati, perché cambia anche il modo di lavorare e c’è bisogno di più spazi e servizi per ogni lavoratore.
Le potenzialità di sviluppo potranno dare una casa a circa 190mila abitanti teorici, pari a circa 85mila nuovi nuclei familiari e quasi 75mila posti di lavoro.
Si prevede un impatto sul mercato immobiliare di circa 37,5 miliardi di euro di valore aggiunto, concentrato per più di due terzi (70 per cento) nel comparto residenziale. Solo nella città di Milano, l’impatto previsto è di circa 13,2 miliardi di euro di valore aggiunto.
Tra le nuove tendenze, Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, si è poi soffermata sul tema della prossimità che non riguarda solamente la dimensione abitativa e dei servizi ma anche quella produttiva del lavoro, con il passaggio da home working a near working. “Quest’ultimo potrebbe diventare la nuova frontiera dello smart working, con spazi convenzionati diffusi sul territorio a disposizione dei dipendenti delle aziende che potranno lavorare da remoto fuori dalla propria abitazione”, ha spiegato Zirnstein, che poi ha concluso dicendo: “ Un lavoro di vicinanza in alternativa al home working”.