Mentre molte delle maggiori banche italiane hanno registrato trimestrali record, grazie all’aumento dei tassi deciso dalla Bce, i costi applicati ai correntisti nel corso del 2022 sono aumentati – e rappresentano la prima ragione di passaggio da un conto corrente all’altro dichiarata dai clienti. E’ quanto ha rilevato un’indagine condotta da mUp Research e Norstat per Facile.it, su un campione rappresentativo della popolazione italiana composto da da 2.945 interviste Cawi (via web).
Il 15,1% del campione ha dichiarato di aver cambiato la banca presso la quale detenevano il conto corrente, un dato che esteso alla popolazione nazionale si tradurrebbe in una migrazione di 5,6 milioni di individui da un conto all’altro. La prima ragione di questo cambio, citata dal 53,2% degli intervistati, cui è stata posta una domanda a risposta aperta, sono stati i costi del canone base del loro precedente conto, giudicati eccessivi. In particolare, il 25% degli intervistati ha dichiarato di aver cambiato conto per via degli aumenti eccessivi osservati nel corso dell’anno.
Secondo i dati di Facile.it, infatti i costi del conto corrente sono aumentati in modo significativo in termini percentuali rispetto all’anno scorso, con un incremento compreso fra l’8 e il 26%. I costi annui del conto corrente, a seconda dell’operatività, può così oscillare fra i 28 e i 154 euro all’anno. Si tratta di incrementi osservati anche per l’erogazione di servizi e operazioni specifiche, ha affermato a We Wealth la società autrice della ricerca: “In alcuni casi le banche hanno ridotto il periodo di canone a costo zero, mentre il altri il canone zero è diventato subordinato ad alcune condizioni, sia per quanto riguarda i costi di emissioni delle carte di debito (normalmente sono gratuite ma qualcuno ha iniziato a introdurre un costo di emissione). E anche per le carte di credito abbiamo rilevato, in alcuni casi, l’introduzione di un canone annuo su prodotti che, in passato, erano invece gratuiti”.
L’incremento dei costi è coinciso con un momento di particolare vento a favore per i profitti bancari, che hanno potuto beneficiare dell’aumento dei tassi deciso dalla Bce e migliori margini d’interesse: secondo un’analisi di Value Partners i cinque maggiori istituti italiani hanno beneficiato, solo per l’aumento dei tassi, di un aumento del margine del 19%, pari a 4,2 miliardi di euro. Nel frattempo, gli utili sono aumentati del 66% a 12,8 miliardi. Mentre i conti deposito hanno iniziato a reagire al rialzo, con migliori offerte di rendimento alla clientela, i conti correnti in larga parte continuano ad avere un rendimento nullo per il depositante.
Conti correnti, i dettagli sui costi
Ad essere più restii di fronte all’aumento dei costi dei conti correnti sono soprattutto i giovani nella fascia 25-34 anni: fra quelli che hanno cambiato conto, quasi sei su dieci l’hanno fatto per via dei costi del canone base. Il problema dei costi, inoltre, risulta più sentito al Sud e nelle Isole.
Anche i costi delle singole operazioni ha giustificato una quota significativa (31,5%) delle migrazioni da un conto corrente all’altro (si sale al 41,4% nella fascia 35-44 anni e al 34,9% al Sud e nelle Isole).
A spingere al cambio in oltre un caso su cinque è, però, la qualità del servizio, giudicato non più all’altezza delle aspettative: nel dettaglio, l’11,1% non riteneva valido l’home banking, mentre il 9,7% ha cambiato perché il conto non era dotato di funzionalità digitali.
Cambiare conto corrente è un diritto che include anche la portabilità delle domiciliazioni, come gli addebiti ricorrenti. In oltre un terzo dei casi, però, chi ha cambiato conto corrente ha dichiarato problemi su questo fronte, la percentuale sale al 44,9% fra gli intervistati nel Meridione.
“Sebbene la banca abbia il dovere di garantire la continuità del servizio e rispettare le tempistiche di legge, è importante che anche il correntista faccia attenzione ad alcuni aspetti, a partire dalla compilazione del modulo di richiesta, fondamentale per l’esito positivo dell’operazione”, ha affermato Facile.it. “Inoltre, è bene sapere che non tutti gli addebiti diretti, così come alcune tipologie di pagamenti, possono essere trasferite da una banca all’altra tramite la procedura di portabilità e pertanto è sempre bene verificare con il proprio istituto di credito eventuali eccezioni”.
Nella tabella in basso, è possibile osservare, per categoria d’utilizzo, gli incrementi percentuali nei costi annui del conto corrente – che risultano più elevati per le categorie a minore frequenza di utilizzo e per i giovani.
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