Gli investimenti italiani in startup insurtech sono raddoppiati fra il 2020 e il 2021, ma si sono rivelati inferiori alle previsioni di qualche mese fa
Contestualmente all’aumento degli investimenti in startup Insurtech, abbiamo rilevato come per l’81% dei ceo di assicurazioni veda nell’insurtech una priorità, contro il 26% del 2020”, ha commentato Simone Ranucci Brandimarte, presidente dell’Iia
Migliora (di poco) l’indice insurtech italiano
L’Iia, in collaborazione con l’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, ha elaborato la seconda edizione dell’ Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, intervistando i principali protagonisti del settore. Il punteggio sintetico sull’insurtech italiano è passato dai 18/30 ai 20/30 punti: un “lento, ma progressivo miglioramento”.
“Negli ultimi due anni le compagnie assicurative in Italia hanno dimostrato di voler spingere l’acceleratore sull’innovazione digitale, imparando anche tanto dagli errori”, ha dichiarato Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, “per il 2022, dalle interazioni che abbiamo avuto con le compagnie, prevediamo un’ulteriore crescita delle partnership con attori particolarmente innovativi in ambito finanziario”.
Durante il 2021, il 27% degli intervistati ha effettuato almeno un investimento in una startup Insurtech, in crescita dal 19% del 2020, “a conferma di un progressivo e continuo interesse verso il settore e la consapevolezza di dover accelerare su progetti innovativi e sullo sviluppo di nuovi servizi digitali, spesso realizzati dalle startup”, ha affermato l’Iia. A questi ultimi temi sono riconducibili 14 operazioni per un valore di 9,7 milioni di euro, e un capitale medio investito di circa 700mila euro. L’86% di tali investimenti si sono diretti verso startup con sede in Italia, mentre il 7% a startup con sede in Europa e il 7% nel resto del mondo.
Come accennato in precedenza, le sperimentazioni interne, si sono ridotte, dalle 127 dello scorso anno alle 67 del 2021, per un valore di 11,4 milioni di euro. Pertanto, solo il 47% delle compagnie assicurative ha avviato progetti sviluppati internamente in campo insurtech, contro il 63% del 2020. Le partnership tra compagnie assicurative e con startup o società di servizi insurtech, sono passate da 27 a 19; nel 2020 avevano riguardato il 75% delle compagnie, e l’anno scorso il 53%.
Sia nello sviluppo di progetti interni sia nelle collaborazioni esterne, il mercato è trainato da soli tre attori che, avendo diminuito i loro progetti Insurtech nel 2021, hanno inciso negativamente sui risultati finali.
“Contestualmente all’aumento degli investimenti in startup Insurtech, abbiamo rilevato come per l’81% dei ceo di assicurazioni veda nell’insurtech una priorità, contro il 26% del 2020”, ha commentato Simone Ranucci Brandimarte, presidente dell’Iia, “si stima inoltre che entro il 2030 il valore dei premi complessivi toccherà i 10mila miliardi di dollari a livello mondiale e che l’80% delle polizze sarà veicolato attraverso piattaforme digitali, divenendo lo standard di mercato. E’ un’opportunità per il nostro Paese che non potrà lasciarsi scappare. Serve però maggiore ambizione: continuare ad aumentare gli investimenti”.
Guardando all’anno in corso, il 70% delle compagnie assicurative dichiara che lo sviluppo insurtech interno sarà quello prevalente; la creazione di nuove partnership, con startup o altri attori, sarà invece la priorità per il 39% delle compagnie (+25 punti percentuali rispetto al 2021), mentre soltanto per il 18% degli intervistati le operazioni più importanti saranno costituite da investimenti in startup o Pmi Insurtech.