Con le azioni che hanno chiuso il peggior semestre in oltre 50 anni, la volatilità che non accenna a placarsi e i timori di recessione che si fanno sempre più diffusi, gli hedge fund hanno esteso le perdite dell’anno anche a giugno, con l’indice HFRI 500 Fund Weighted Composite è sceso del -2,6% nel mese, il calo maggiore da marzo 2020. Tuttavia, guardando i primi sei mesi dell’anno, seppur in territorio negativo, i fondi speculativi rispetto agli indici azionari hanno messo a segno la più grande sovraperformance di sempre.
Meglio dell’S&P 500, per distacco
L’indice HFRI Fund Weighted Composite (FWC) è sceso del -3,1% a giugno, abbassando la performance annuale al -5,9%. Male, ma non malissimo. L’indice FWC ha infatti sovraperformato l’S&P 500 di 1.600 punti base e il Nasdaq Composite di 2.550 punti base nel primo semestre 2022. In entrambi i casi si tratta della più grande sovraperformance da parte degli hedge fund dal 1990, anno in cui HFR ha lanciato i propri indici. Un dato che riflette il fatto che molti fondi – circa il 37% – sono riusciti ad ottenere performance positive nei primi sei mesi dell’anno. Ad ogni modo la dispersione dei rendimenti è stata significativa sia a giugno che nel semestre. Il decile superiore dei costituenti dell’HFRI ha guadagnato in media il +4,65% a giugno, mentre il decile inferiore è sceso in media del -18,30%, per una dispersione top-bottom del 22,95%. Nell’anno invece gli hedge fund migliori hanno reso mediamente il +34,6%, mentre i peggiori hanno perso in media il 32,2%.
Le strategie migliori del primo semestre
Quanto alle strategie, gli hedge fund più performanti sono stati quelli macro. L’indice investibile HFRI 500 Macro ha registrato un guadagno limitato a +0,05% a giugno, estendendo la performance annuale a +14,2%, con un forte contributo delle strategie Quantitative, CTA trend-following e Active Trading. In particolare l’indice HFRI 500 Macro: Commodity Index ha registrato un’impennata del +34,0% nei primi sei mesi dell’anno, e l’HFRI 500 Macro: Systematic Diversified Index, che ha registrato un aumento del 18,8%.
“A giugno si è registrata un’accelerazione dei trend di risk off che ha portato a un’estrema volatilità dei mercati finanziari, con gli hedge fund che hanno scontato un’ampia gamma di rischi, tra cui non solo l’inflazione, l’aumento dei tassi d’interesse, il proseguimento della guerra Russia/Ucraina e gli aumenti record dei prezzi dell’energia, ma anche l’aumento della probabilità di una recessione economica negli Stati Uniti. In questo contesto di volatilità, le strategie Macro non correlate hanno registrato una forte performance, mentre quelle negativamente correlate sono state guidate dalle strategie Commodity e dalle strategie quantitative trend-following” ha dichiarato Kenneth J. Heinz, Presidente di HFR. “Nonostante i ribassi del mese, gli hedge fund hanno gestito efficacemente l’intensa volatilità del 2022: non solo le strategie Macro, CTA e Commodity, ma anche l’ampio indice HFRI 500 Composite ha sovraperformato indici quali l’S&P 500 e il Nasdaq Composite. Poiché si prevede che la volatilità del primo semestre del 2022 si protrarrà per tutto il secondo semestre, è probabile che gli investitori istituzionali aumentino gli impegni nelle strategie che hanno dimostrato la loro capacità di preservare il capitale durante i recenti ribassi.”