Poco meno del 46% dei 542 fondi azionari globali denominati in sterline che esistevano un decennio fa oggi è ancora attivo
Nel caso dei fondi denominati in euro, resiste il 45% dei 1.402 prodotti lanciati sul mercato nel 2009
Gli investitori americani si trovano ad affrontare problemi simili: secondo lo studio S&P solo il 57,6% dei 2.987 fondi azionari domestici degli Stati Uniti sono stati in grado di festeggiare il decimo anniversario. Va meglio sul fronte dei Paesi Emergenti: qui i fondi azionari hanno goduto di tassi di sopravvivenza migliori, soprattutto perché si tratta di una classe di attività meno efficiente che offre maggiori chance di scegliere società vincenti ai suoi investitori.
Gli asset manager sono spesso riluttanti a dire addio a fondi in cui hanno investito tempo e denaro per svilupparsi. Ma se i rendimenti del mercato azionario nel prossimo decennio dovessero essere inferiori a quelli conseguiti negli ultimi 10 anni, non sarebbe una sorpresa vedere crescere il tasso di mortalità dei fondi a gestione attiva.
Ma dove sono andate le risorse?
Secondo i dati Morningstar negli Stati Uniti i fondi a gestione passiva oggi rappresentano il 37,5% del mercato complessivo dei fondi comuni. In Europa questa percentuale nei primi cinque mesi del 2019 è cresciuta dal 16,6% al 18,3%. Nello stesso periodo sono stati ritirati dai fondi comuni di investimento a gestione attiva in Europa 20,9 miliardi di euro e negli Stati Uniti 12,9 miliardi di dollari.