Da inizio maggio l’indice S&P 500 ha guadagnato oltre il 7%, contro il 3% dell’indice Euronext 500. Il recupero è coinciso con nuove tregue e negoziati commerciali, con una crescente speranza: che l’amministrazione Usa, prima di far crollare il commercio globale sotto il peso dei dazi annunciati nel Liberation Day, tornerà a più miti consigli (c’è un acronimo anche per questo: il TACO trade, “Trump Always Chickens Out”).
Nel frattempo, i flussi degli Etf indicano un ritorno dei capitali verso il mercato azionario statunitense. Secondo i dati di Etfbook, una startup svizzera specializzata in dati sugli Etf, a maggio gli investitori hanno riportato i flussi netti verso gli Etf nordamericani in territorio positivo per la prima volta da tre mesi, con un saldo di 2,95 miliardi di euro. Gli Etf focalizzati sull’Europa hanno raccolto ancora una volta di più, con 6,38 miliardi di euro, ma stanno perdendo slancio: il dato è inferiore del 53% rispetto alla media degli ultimi tre mesi.
“Segnali distensivi nella disputa commerciale tra Cina e Stati Uniti hanno influenzato il mercato degli Etf a maggio. Gli investitori hanno nuovamente rivolto l’attenzione agli Usa”, ha commentato Stefan Kuhn, responsabile della distribuzione Etf per l’Europa di Fidelity International. “Al contrario, la disputa tariffaria tra Stati Uniti e Unione Europea si sta intensificando. È del tutto plausibile che le rinnovate minacce di dazi da parte di Trump nei confronti dell’Ue stiano già influenzando negativamente gli afflussi netti negli Etf azionari europei”.
Al momento il bilancio fra indici azionari Usa ed europei è drasticamente influenzato dal rafforzamento dell’euro sul dollaro. Per l’investitore europeo l’indice S&P 500 da inizio anno rimane ancora in rosso del 7,3% (mentre in dollari è già tornato in territorio positivo). Il vero affare, però, l’hanno fatto gli investitori americani che avessero investito in Europa, con un indice S&P 350 Europe in rialzo del 20% in termini di dollaro (contro il +8,7% in termini di euro). È già tempo di invertire l’orientamento dall’Europa verso gli Stati Uniti? “Inoltre, i mercati europei hanno performato molto bene quest’anno. Gli investitori iniziano a chiedersi quanto potenziale di rialzo resti ancora per le azioni europee”, ha aggiunto Kuhn.
S&P 500 verso il ritorno al record?
Per l’S&P 500 il recupero a quota 6.000 riavvicina l’indice Usa ai massimi storici raggiunti a febbraio. Lo slancio degli investitori istituzionali, in questa fase, sembra tornato decisamente rialzista. “Gli investitori istituzionali sono, che ci crediate o no, piuttosto rialzisti in questo momento”, ha dichiarato Nicholas Colas, cofondatore di DataTrek Research. “L’indice Institutional Investor Risk Appetite di State Street mostra che il ‘Big Money’ sta abbracciando solo ora il recente rally, il che suggerisce un ulteriore movimento di ‘melt up’ verso la fine del trimestre”.
I dati di State Street confermano il cambiamento d’umore: “L’indice Risk Appetite è salito a 0,36 alla fine di maggio, poiché gli investitori sono tornati verso l’assunzione di rischio nella seconda parte del mese, anche grazie al rinvio dell’attuazione dei dazi commerciali“, si legge nel rapporto. Inoltre, “l’esposizione verso l’azionario è aumentata dello 0,9% a fronte di un calo dello 0,8% nelle posizioni obbligazionarie, riportando il peso dell’azionario nei portafogli istituzionali ai livelli di inizio aprile”.
Fra gli investitori istituzionali il dollaro resta poco amato, ma il posizionamento sulle azioni Usa si è irrobustito a maggio, mentre restano poco amati i Buoni del Tesoro americani. “A fine mese, il posizionamento sul dollaro Usa si trovava nel quartile inferiore di un periodo di cinque anni. I flussi di attività sottostanti, in particolare le azioni, hanno registrato nuovi acquisti, ma i timori per le aspettative di inflazione, le preoccupazioni per la politica fiscale e il declassamento sovrano continuano a minare l’interesse degli investitori per i Treasury statunitensi, dove le vendite sono proseguite a ritmo sostenuto per la maggior parte delle scadenze”, si legge nel rapporto di State Street.
“Gli investitori istituzionali hanno ridotto il rischio da marzo a metà maggio 2025, il periodo più lungo di riduzione del rischio da settembre-dicembre 2023”, ha dichiarato Colas. “La propensione al rischio si sta avvicinando a livelli coerenti con un top a breve termine”, ha affermato ancora. “Questo potrebbe certamente arrivare più tardi, a giugno”.
Domande frequenti su Usa, flussi Etf tornano positivi: S&P 500 occhieggia nuovi record
Da inizio maggio, l'indice S&P 500 ha registrato un guadagno superiore, con un aumento di oltre il 7%, rispetto all'Euronext 500 che è cresciuto del 3%.
TACO trade è un acronimo che sta per 'Trump Always Chickens Out', riferendosi alla speranza che l'amministrazione Usa possa ammorbidire la sua posizione sui dazi commerciali.
I flussi degli ETF indicano un ritorno dei capitali, suggerendo un rinnovato interesse degli investitori per il mercato azionario statunitense.
Il recupero dell'indice S&P 500 è coinciso con nuove tregue e negoziati commerciali, alimentando la speranza di un approccio più moderato da parte degli Stati Uniti in materia di dazi.
L'articolo suggerisce che l'S&P 500 sta 'occhieggiando' nuovi record, indicando la possibilità di superare i massimi precedenti.