Il ritorno dei rendimenti nel reddito fisso fa impennare la domanda di Etf obbligazionari che ha toccato in Europa dei livelli record, mentre a livello globale le masse gestite hanno superato a metà luglio la soglia dei 2.000 miliardi di dollari e BlackRock stima che triplicheranno entro la fine del decennio.
Con l’ulteriore stretta monetaria decisa ieri dalla Fed, i tassi di interesse statunitensi sono saliti ai massimi degli ultimi 22 anni e anche in Europa la fase restrittiva della Bce è ancora in atto. Gli investitori hanno preso atto di questo cambiamento strutturale dopo anni di rendimenti bassi e nella prima metà dell’anno, nonostante i titoli di Stato abbiano continuato a soffrire di fronte all’inflazione vischiosa e all’ulteriore aumento dei tassi di interesse, i flussi verso i replicanti fixed income hanno toccato i massimi storici. Ai 15,1 mld di euro del primo trimestre si sono sommati 15,9 mld nel secondo trimestre per un totale di 31 miliardi a metà anno (dati Morningstar), sotto la spinta della “ricerca degli investitori di beneficiare dell’aumento dei rendimenti obbligazionari e di correggere gli squilibri nei portafogli che sono stati sottoposti nel reddito fisso per molti anni”, spiega Morningstar.
I rendimenti allettanti hanno spinto principalmente verso i bond governativi e investment grade. In particolare, gli Etf sulle obbligazioni societarie in euro hanno visto la maggior domanda con afflussi per 4,7 miliardi nel secondo trimestre, mentre 6,2 miliardi sono andati in ETF sui titoli di Stato statunitensi ed euro. “L’aumento dei tassi di interesse è stato un punto di svolta”, rimarca Jose Garcia Zarate, associate director for passive strategies di Morningstar. “Prima dell’inizio del ciclo di inasprimento, non vi era alcun rendimento significativo nel reddito fisso se non nelle obbligazioni ad alto rendimento, che molti investitori erano riluttanti ad accettare per timore di caricare i propri portafogli con un rischio di credito eccessivo. Ora è possibile trovare rendimenti interessanti nelle aree più sicure del mercato obbligazionario”.
Etf fixed income oltre muro 2.000 mld $
In questi giorni BlackRock ha annunciato che a livello globale gli asset investiti in Etf obbligazionari hanno superato i 2.000 miliardi di dollari. “E’ una pietra miliare importante per l’industria, sia dal punto di vista degli asset sia della modalità della filosofia di utilizzo degli Etf per accedere al segmento obbligazionario”, commenta Luca Giorgi, Head of iShares and Wealth Southern Europe di BlackRock.
Dal lancio del primo Etf obbligazionario di iShares sono passati due decenni e il traguardo dei 1.000 miliardi di dollari di patrimonio è stato raggiunto dopo 17 anni. Successivamente, dopo solo 4 anni, è stato registrato il secondo trilione. “Gli Etf rappresentano ancora solo il 2% del mercato globale degli investimenti obbligazionari, questo traguardo segna un nuovo punto di partenza per lo sviluppo futuro – aggiunge Giorgi – . Dal nostro osservatorio riteniamo che il mercato degli Etf a reddito fisso raggiungerà i 6.000 miliardi di dollari entro la fine del decennio”.
Tendenze di lungo periodo
BlackRock indica quattro tendenze a lungo termine che fanno crescere l’adozione degli Etf obbligazionari:
1. Evoluzione dei portafogli 60/40: La combinazione di strategie attive e indicizzate può aiutare gli investitori a calibrare i rendimenti, a preservare il capitale o a diversificare il rischio azionario.
2. Ricerca di rendimenti attivi: Gli investitori istituzionali si rivolgono agli ETF obbligazionari per la loro trasparenza, la liquidità storicamente duratura, l’efficienza e l’accesso sempre più granulare alle esposizioni a reddito fisso.
3. Trasformazione dei mercati obbligazionari: Gli ETF obbligazionari stanno ridisegnando la struttura del mercato del reddito fisso contribuendo a promuovere l’elettronizzazione, il pricing algoritmico delle obbligazioni e la negoziazione di portafoglio.
4. Personalizzazione dei portafogli: I nuovi ETF obbligazionari vantano esposizioni sempre più precise, offrendo agli investitori nuovi modi per definire in modo specifico i risultati delle strategie investment grade ad ampio spettro o per accedere a fonti diversificate di rendimento potenziale.