Per il terzo anno di fila Chainalysis ha rilasciato il Global Crypto Adoption Index, la classifica che include i 20 Paesi con il tasso di adozione di criptovalute maggiore. In particolare lo studio misura quante persone investono la quota maggiore della propria ricchezza in criptovalute, il che permette di evidenziare dove investitori individuali e non professionisti stanno abbracciando maggiormente questi asset digitali.
La classifica
Come lo scorso anno, i mercati emergenti dominano l’indice. Dei primi 20 paesi classificati infatti:
- Dieci sono a reddito medio-basso: Vietnam, Filippine, Ucraina, India, Pakistan, Nigeria, Marocco, Nepal, Kenya e Indonesia
- Otto sono reddito medio-alto: Brasile, Thailandia, Russia, Cina, Turchia, Argentina, Colombia ed Ecuador
- Due sono ad alto reddito: Stati Uniti e Regno Unito
Primo Vietnam, salgono gli Stati Uniti
Per il secondo anno consecutivo, il Vietnam è al primo posto nell’adozione di criptovalute, grazie ad un potere d’acquisto estremamente elevato e alla popolarità di strumenti di criptovaluta centralizzati, DeFi e P2P. Un sondaggio condotto nel 2020 ha rilevato che il 21% dei consumatori vietnamiti ha dichiarato di utilizzare o possedere criptovalute, secondo solo alla Nigeria con il 32%. Nella classifica generale gli Usa sono saliti dall’ottavo al quinto posto nella nostra classifica: ciò è dovuto al fatto che gli USA si collocano tra i primi tre di ciascun sottoindice, ad eccezione dell’utilizzo dello scambio P2P, dove si collocano molto più in basso (111° posto). Ciò non sorprende, in quanto la ricerca mostra che l’utilizzo dello scambio P2P tende ad essere più elevato nei Paesi con basso potere d’acquisto. Forse la cosa più interessante è il fatto che gli Stati Uniti sono di gran lunga il Paese dei mercati sviluppati con il punteggio più alto nell’indice e uno dei due soli a rientrare tra i primi 20 insieme al Regno Unito. Infine, la Cina è rientrata nella top ten dopo essersi piazzata al 13° posto nel 2021. Il dragone è particolarmente forte nell’uso dei servizi centralizzati, piazzandosi al secondo posto assoluto per volume di transazioni in relazione al potere d’acquisto. Ciò è particolarmente interessante data la repressione del governo cinese, che da settembre 2021 ha annunciato il divietato di effettuare scambi di criptovalute.
L’orso non ferma la corsa delle criptovalute
Infine il rapporto conclude osservano come sebbene la crescita sia diventata più sporadica con l’inizio dell’ultimo mercato orso, l’adozione globale rimane ben al di sopra dei livelli che hanno preceduto il mercato toro del 2020. I dati suggeriscono che una massa critica di nuovi utenti che investono in criptovalute durante i periodi di crescita dei prezzi tendono a rimanere anche quando i prezzi diminuiscono, consentendo all’ecosistema di crescere costantemente in modo netto attraverso i cicli di mercato.